E ora il Patt chiede primarie di coalizione

Rossi: «Confronto con la società civile sui programmi in campo. E poi la parola ai cittadini»



TRENTO. Da mesi la richiesta di primarie per scegliere il candidato governatore arrivava da espone nti del Pd, accolta con scetticismo in casa Upt e con disponibilità dal Patt. Ma oggi a sorpresa è il partito autonomista a rilanciare questa strada per risolvere il nodo della leadership del centrosinistra autonomista.

L’assessore provinciale Ugo Rossi, che del Patt è il candidato, ha chiaro il percorso che la coalizione dovrebbe intraprendere. «Si organizzi un momento pubblico - spiega - in cui i partiti della maggioranza possano presentare il proprio programma e la propria visione di Trentino, un momento di confronto a cui invitare anche la società civile, le categorie economiche, le associazioni, i cittadini, per avere da loro un feedback rispetto alle idee che metteremo in campo e suggerimenti su temi che magari abbiamo trascurato. Noi come partito il nostro piccolo contributo lo abbiamo dato, su questo ci abbiamo fatto un congresso e abbiamo un programma già depositato».

Rossi immagina un’occasione in cui presentarci anche con le diversità interne alla nostra coalizione, un modo trasparente per avviare un percorso che ci porterà alla scelta della leadership». Come? «Alla fine - spiega Rossi - daremo voce ai cittadini attraverso primarie di coalizione, a cui noi del Patt non ci siamo mai sottratti. Personalmente, anche se una pluralità di candidati del Pd potrebbe avvantaggiarmi, non faccio questi calcoli e sarei più contento se ognuno dei tre partiti arrivasse con un candidato frutto di una sintesi interna. Quello che Pd, Upt e Patt devono fare è però mettersi nella stessa logica delle politiche, lavorare come se non fossimo tre partiti e fare sintesi». Cercare un leader, dunque, ma anche formare una squadra. «Non è più il tempo in cui si affida tutto a una persona - avverte l’assessore - e anche per questo quello che ci serve non è solo una squadra per vincere ma per governare con meno risorse e con una forte pressione dell’opinione pubblica su di noi».

Sulla leadership del centrosinistra, alla luce dell’esito elettorale, interviene anche il consigliere Rodolfo Borga: «Che il centrodestra abbia preso una scoppola e che per contro i grillini abbiano conseguito un ottimo risultato, è evidente. Ma è stato sottaciuto che il Pd vince, certamente, ma subisce un calo di 8,5 punti percentuali e un’emorragia di 30.000 voti. Non mi pare poco. L’Udc targata Lia Beltrami scompare scendendo dal 6% all’1%. Il Patt infine, che a sentire i neoparlamentari Ottobre e Panizza è il vincitore di queste elezioni, non raggiunge il 5% ( e resta sotto il 3% a Trento e Rovereto). Un risultato che non mi pare legittimi la pretesa del candidato presidente alle prossime provinciali». Replica Rossi: «Sono 50 anni che il Patt arretra alle politiche, per noi le provinciali sono tutt’altro banco di prova, per raccogliere consenso abbiamo bisogno di una lista di nostri candidati». (ch.be.)













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