«Due risposte positive ed è scattato subito il protocollo»

Trento. «all’interno del santa chiara si respira un clima assolutamente sereno». e sereno appare anche il dirigente generale dell’apss, paolo bordon. «riteniamo che le precauzioni che abbiamo...



Trento. «all’interno del santa chiara si respira un clima assolutamente sereno». e sereno appare anche il dirigente generale dell’apss, paolo bordon. «riteniamo che le precauzioni che abbiamo adottato in questi sette giorni - commenta - siano state assolutamente utili sia per quanto riguarda i pre triage che per l’idea di applicare il tampone a qualunque persona che si presenti con sintomi riconducibili alla diagnosi di polmonite. anche i tempi di diagnosi che sono stati molto veloci, e la limitata degenza della donna (che è arrivata domenica sera) ci fanno ben sperare rispetto all’esposizione e alla tranquillità della struttura che non è stata chiusa. è stato fatto un intervento di sanificazione ma non c’è nulla di diverso per quanto riguarda l’ospedale, che lavora come sempre».

Bordon ha anche ricostruito quello che è successo domenica sera con l’accesso dell’83enne al pronto soccorso accompagnata da un’altra persona che ora è sotto osservazione. «al pre triage gli addetti hanno una scheda con sette domande che vengono fatte a tutti per raccogliere le prime informazioni. la signora ha risposto negativamente ad un suo viaggio in cina o nelle zone individuate come focolaio del coronavirus. ma è scattato il nostro protocollo perché ha risposto positivamente al sintomo della tosse e della febbre. da quel momento il personale sa che è sufficiente una sola risposta positiva per adottare delle precauzioni». precauzioni finalizzate a limitare i possibili contagi anche all’interno dell’ospedale. un pre triage che avviene non nella sala grande del pronto soccorso, ma in una saletta a parte dove c’è personale che lavora con le adeguate protezioni. anche questi elementi che vanno a tutela della comunità. si tratta di un protocollo che viene adottato in tutti e sette gli ospedali della provincia. protocollo che prevede che non vengano fatti neppure i tamponi agli asintomatici (come chi è venuto a contatto con l’83enne ma, appunto, non mostra alcun sintomo riconducibile al coronavirus) perché potrebbero essere falsi negativi. un risultato negativo che potrebbe dare una falsa certezza e quindi fare i test ad un numero indiscriminato di persone sarebbe addirittura controproducente.













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