Dimaro si rialza:  ridotta la zona rossa Assessori tra le ruspe 

Confermato dal governatore lo sblocco di 35 milioni di fondi per gli interventi urgenti. Il sindaco: «Prova dura per tutti»



DIMARO. Sembra impossibile a vederlo ora. Sì, che il rio Rotian, a monte di Dimaro, abbia potuto portare morte e distruzione. Alle spalle da quasi tre settimane le furiose piogge che lo hanno fatto esondare, il Rotian è tornato un rivolo fangoso, che non fa paura a nessuno. Ieri le camionette dei vigili del fuoco di Dimaro hanno portato lassù la giunta provinciale. Maurizio Fugatti vi era già stato, eletto da pochissimo governatore e gettato nella mischia dal maltempo. La zona rossa è stata ridotta nelle scorse ora dal sindaco Andrea Lazzaroni: le ruspe lavorano, c’è odore di gas che da allora esce dai bombolini delle case inagibili, ancora tanto fango e circa 15 persone ancora sfollate: Lazzaroni ha ringraziato il presidente Fugatti per la vicinanza che ha portato nel corso delle drammatiche vicende che hanno colpito Dimaro e gli assessori per la presenza di ieeri mattina, ma anche il consiglio comunale di Dimaro che ha dato «prova di grande coesione ed è stato di esempio per la popolazione».

Maurizio Fugatti ha detto di aver voluto essere a Dimaro per la prima giunta della legislatura perché è stato il comune più colpito e può quindi simbolicamente rappresentare tutto il Trentino, dove tante valli sono state toccate dalla furia distruttiva del maltempo. «Ho toccato con mano le difficoltà di questo territorio” ha detto il presidente, che ha ringraziato la Giunta precedente per la collaborazione nelle difficili prime ore successive al disastro, “ma ho visto anche un senso forte di comunità, per come è stata affrontato la situazione, la dignità e la capacità di reazione delle persone e dell’amministrazione, che si è impegnata giorno e notte senza riserve».

Tenuto conto che gli eventi calamitosi comportano significative ricadute finanziarie sul bilancio dei comuni, la giunta, in accordo con il Consiglio delle autonomie locali, ha adottato in via preliminare una delibera con la quale viene estesa al 2019 la possibilità per i Comuni di richiedere fabbisogni straordinari di cassa sulle somme concesse in parte corrente, entro un ammontare massimo di 35 milioni, a fronte di comprovate esigenze di liquidità. Inoltre, con una modifica al protocollo d’intesa in materia di finanza, anche questa adottata in via preliminare, viene posticipato al 31 dicembre, rispetto al 30 novembre, il termine per la presentazione delle variazioni di bilancio dei Comuni.(g.t.)













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