«Differenziata non al 71%, il Comune mente sui dati»

Per Carlo Plotegher, presidente della circoscrizione di Marco, la Tares è deleteria e la discarica dei Lavini minaccia l’esistenza dell’adiacente biotopo naturale


di Luca Pianesi


ROVERETO. «I dati diffusi dal Comune sulla raccolta differenziata non sono credibili. Mi sembra difficile che si sia passati da un 58%, di giugno 2010, all'attuale 71,4%. Sono numeri studiate ad arte per permettere di fare, ai nostri politici, i soliti spot demagogici». E' il presidente della circoscrizione di Marco, Carlo Plotegher a scagliarsi con tale decisione contro la Tares ed il sistema di raccolta differenziata introdotto a inizio anno. «Un meccanismo deleterio e scellerato – spiega Plotegher – per i comuni che lo hanno adottato come ha fatto Rovereto. Oggi ci dicono che abbiamo raggiunto livelli altissimi di differenziata, ma non fanno i calcoli con tutta la immondezza che finisce lungo l'Adige o che viene abbandonata nei boschi e nelle aree verdi. E soprattutto non calcolano quel plus di residuo che si crea quando, dopo che negli appositi centri di raccolta viene fatta la selezione del materiale differenziato, emergono percentuali notevoli di rifiuti indiscriminati. Pensate che tutto quello che viene raccolto negli imballaggi leggeri, poi sarà riciclabile? Certo che no. Però quel residuo extra non viene considerato nei dati statistici, come non viene calcolato quello abbandonato a se stesso nelle aree pubbliche». Un ragionamento sui rifiuti, quello di Plotegher, ad ampio raggio, fatto dal presidente di una circoscrizione particolarmente sensibile all'argomento, poiché è quella della discarica dei Lavini di Marco.

«Lì vi finisce un terzo di tutta la immondezza della provincia – commenta – e la metà dei rifiuti tossici e speciali del Trentino. E la discarica confina con un biotopo naturale. Un'area protetta per la quale sono stati fatti anche importanti investimenti pubblici. In quei laghetti vivono specie uniche e rarissime di anfibi, pesci, alghe e uccelli. Ora, ci hanno assicurato che non ci sono sversamenti di pergolato e che l'inquinamento da emissioni gassose è monitorato e nullo. Ma una discarica attira gabbiani, cormorani, corvi, animali e insetti che mettono costantemente a rischio la vita del biotopo. E, da previsioni provinciali, quella discarica dovrebbe anche essere soggetta ad un ampliamento. Ebbene noi, come consiglio circoscrizionale, ci siamo già espressi all'unanimità contro questo progetto e la nostra mozione è stata già votata anche dal Comune. Ora speriamo che la Provincia fermi tutto e riveda i suoi piani».

Uno dei modi per rendere, nel tempo, meno necessaria la presenza di una discarica, potrebbe essere quello di raggiungere livelli sempre più alti di differenziata. «Ragionando su dati reali – conclude Plotegher – la differenziata può essere fatta aumentare considerevolmente. Noi, per esempio, a Marco, come consiglio circoscrizionale, abbiamo fatto la richiesta al Comune di istituire un porta a porta vero, completo, come si fa ad Isera o in altri comuni della Vallagarina. Lì raccolgono casa per casa anche il vetro, mentre noi ci serviamo di campane cumulative che, troppo spesso, diventano dei bidoni a cielo aperto dove vengono gettati rifiuti indifferenziati. Ci hanno risposto che se anche un servizio di questo genere non verrebbe a costare più di 4.000, 5.000 euro, al momento non è fattibile. Speriamo in ravvedimenti futuri».

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