Derubati delle auto mentre si allenano

Vittime due giocatori del basket San Giorgio nella palestra delle Damiano Chiesa. Le chiavi prelevate dagli spogliatoi


di Paolo Tagliente


ROVERETO. Erano andati ad allenarsi, come fanno di solito, nella palestra delle scuole Damiano Chiesa, in viale Vannetti. Martedì scorso, però, due giocatori ventenni della squadra di basket del San Giorgio hanno avuto davvero una bruttissima sorpresa. Quando sono tornati negli spogliatoi, infatti, hanno scoperto che qualcuno era entrato e aveva rovistato in borsoni e giacche. Una caccia che, purtroppo per loro, aveva dato ottimi frutti: i ladri avevano ripulito i portafogli dei due ragazzi, alleggerendoli del denaro e uno anche della tessera bancomat. Non soddisfatti del bottino, i malviventi avevano anche preso le chiavi delle auto dei due e, dopo essere usciti dalla struttura sportiva, erano riusciti facilmente a individuarle grazie ai comandi di apertura a distanza che, quando azionati, fanno lampeggiare le quattro frecce. Si trattava di una Hyundai e di una Renault Clio, che ovviamente sono sparite nella notte. Quando i due atleti hanno scoperto cos’era accaduto, attorno alle 22.30, era ormai troppo tardi. Per fortuna loro, i ladri non avevano portato via i telefonini (ad un altro giocatore, invece, lo avevano rubato) e così, il giovane titolare della carta bancomat ha potuto bloccarla subito. Mossa rivelatasi azzeccata perché solo pochi minuti dopo, alle 23.09 per la precisione, qualcuno ha tentato di prelevare del denaro da uno sportello cittadino. La seconda telefonata, invece, è stata al 113 della Polizia. Qualche ora più tardi, la Hyundai è stata abbandonata (con un vetro rotto) vicino all’ospedale di Rovereto mentre della Clio finora s’è persa ogni traccia. Comprensibilmente sconsolata la madre del ragazzo della Clio. «La macchina è usata un po’ da tutta la famiglia - spiega - e per questo oltre ad un paio di occhiali da vista di mio marito, nel cruscotto c’era anche la patente di mio suocero che usa solo quell’auto e che, quindi, per comodità lascia all’interno il documento. Insomma, oltre al danno economico, ora è necessario presentare anche la denuncia per il furto della patente, con il conseguente disagio di dover perdere qualche ora per uffici». La signora si lascia poi andare ad una considerazione amara. «Ho saputo che qualche giorno prima era stata rubata una bici ad un altro ragazzo e, a questo punto, mi chiedo se davvero la Rovereto tranquilla e sicura che la politica ci descrive esiste davvero. In via Vannetti, di notte, capita non di rado di imbattersi in persone tutt’altro che raccomandabili. E qualcuno ha addirittura l’ardire di introdursi in una struttura sportiva frequentata da ragazzi per rubare negli spogliatoi. So che la palestra, dopo le 17, viene affidata alla società sportiva, a cui spetterebbe anche la sorveglianza. Ora dovremmo chiarire questi aspetti per un’eventuale copertura assicurativa. Certo è che quanto accaduto fa pensare».

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