Colpo grosso del Trentino in Polonia grazie a papa Wojtyla

Un’ala del nuovo museo di Cracovia dedicato a Giovanni Paolo II, che attirerà milioni di visitatori, sarà dedicata ai viaggi e ai periodi di vacanza che il Santo Padre aveva fatto nella nostra provincia


di Luca Petermaier


TRENTO. Per far arrivare i turisti in Trentino ogni mezzo è lecito, o quasi. Certamente lo è quella specie di “santa alleanza” che Trentino Marketing (pardon, oggi Trentino Sviluppo divisione turismo) ha siglato nei giorni scorsi niente meno che con l'ex braccio destro di Papa Wojtyla, il cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz. Lassù, a Cracovia, passano ogni anno circa 8 milioni di turisti, la maggior parte dei quali per ripercorrere le tappe e i luoghi più significativi della vita del grande Papa Giovanni Paolo II. Otto milioni di persone sono un bel bacino nel quale pescare, ha pensato l'assessore al turismo Tiziano Mellarini. Del resto i rapporti fra il Trentino e la Polonia – paese che sta attraversando una fase economica di forte crescita - già oggi sono stretti e cordiali (dai presepi di Tesero alla collaborazione nell'ambito del Tour ciclistico di quelle zone). E allora, perché non fare il salto di qualità? Quale miglior “sponsor” del Papa “santo subito” il Trentino potrebbe trovare?

Detto fatto. E' bastato poco – ha spiegato l'assessore Mellarini – per convincere l'arcivescovo a destinare uno spazio del nuovo museo dedicato a Karol Wojtyla alle visite che il Papa ha compiuto nella nostra terra. Le foto del Papa che ammira l'Adamello, le immagini delle sue sciate sulle piste trentine, quelle della sua commovente visita a Stava o delle passeggiate nei prati fioriti campeggeranno in una sala di 80 metri quadrati all'interno del percorso del museo, che attualmente è in fase di ultimazione. «La spesa prevista a carico delle casse della Provincia è irrisoria» – spiega trionfante Mellarini al ritorno dalla trasferta polacca insieme al consigliere di Trentino Sviluppo Piero Degodenz. «Parliamo di appena 100 mila euro per ottenere uno spazio nel quale saranno esposte foto che affiancheranno l'immagine del Trentino a quella di uno dei papi più amati della storia. Anzi, ora possiamo dirlo: a quella di un Santo».

La scenografia ufficiale della stanza del Trentino non è ancora definita. Ancora non è chiaro, ad esempio, se troverà spazio anche il logo delle Dolomiti Patrimonio dell'Unesco. «Sono tutti aspetti da valutare – conferma Mellarini – ma direi che si tratta di dettagli secondari. L'importante era assicurarci questa opportunità, missione compiuta anche grazie ai buoni rapporti che il Trentino e io personalmente abbiamo sempre avuto con il cardinale Dziwisz». E anche se i lavori per la realizzazione del nuovo museo sono ancora in corso, il Trentino potrà contare durante questo periodo di attesa su una serie di video con il Papa sull’Adamello.

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