Trento

Certificati falsi all’agente, patteggia medico di base

Il professionista avrebbe rilasciato al paziente, in servizio al carcere di Trento, 14 certificati in pochi mesi senza visitarlo


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Patteggia sei mesi il medico di manica larga con i certificati medici. Costa caro a un medico trentino, l’aver rilasciato con facilità una serie di certificati medici a un agente di polizia penitenziaria che era in servizio al carcere di Trento. Ieri il professionista ha patteggiato, tramite il suo avvocato, 6 mesi di reclusione, pena sospesa, davanti al giudice Giuseppe Serao, in Tribunale a Trento. Il processo iniziato ieri, invece, va avanti per l’agente di polizia penitenziaria, 47 anni. Per entrambi l’accusa è di falso e truffa.

Secondo l’accusa, l’agente invece di andare al lavoro, si dava malato e faceva arrivare agli uffici del carcere dei certificati medici. Peccato che lo facesse troppo spesso, anche a distanza di pochi giorni. Così l'amministrazione carceraria ha voluto vederci chiaro e l’agente è finito nei guai. Ha trascinato con sé il suo medico di base accusato di essere troppo generoso nel concedergli certificati medici per malattia e soprattutto di avergli rilasciato questi certificati senza prima averlo visitato.

La Procura aveva chiestoil rinvio a giudizio e il giudice Francesco Forlenza aveva accolto la richiesta. Ieri davanti al giudice Serao è iniziato il processo. Il medico ha preferito patteggiare, mentre l’agente preferisce andare avanti. Così per lui il processo è stato rinviato a nuova udienza. L’agente è originario della provincia di Ragusa, ma era in servizio a Spini di Gardolo e ha 46 anni, il medico, invece, è residente in Trentino e ha 56 anni. Si tratta del medico di famiglia dell' agente e secondo l'accusa sarebbe stato troppo di manica larga.

In particolare, l'accusa di falso si riferisce al fatto che il medico, nella sua veste di pubblico ufficiale in quanto medico convenzionato con il servizio sanitario pubblico, avrebbe falsificato 14 certificati medici in concorso con l'agente che era tra i suoi assistiti. Da notare che i 14 certificati medici riguardano un periodo molto breve, dal giugno al novembre 2014.

Si tratta di certificati per malattia per periodi molto spesso consecutivi. Ad esempio, i certificati coprono il periodo tra il 17 e il 20 giugno 2014, poi dal 21 al 26 giugno, poi, dal 20 luglio 2014 al 29 luglio, dal 30 luglio al 4 agosto 2014 e così via. Praticamente, l'agente nel periodo preso in considerazione ha lavorato per pochissimi giorni. Questo ha fato accendere un faro sui suoi certificati medici. Le indagini hanno fatto emergere che l' agente di polizia penitenziaria quando venivano redatti i certificati neanche si trovava in Trentino, ma era in Sicilia.

La verifica è stata resa possibile dai tabulati telefonici. Quindi non era possibile che il medico l'avesse visitato. Da qui l'accusa di falso in concorso tra i due. Entrambi sono anche accusati di truffa perché i certificati hanno procurato all'agente penitenziario un ingiusto profitto costituito dai giorni di malattia passati a casa percependo lo stipendio. Ovviamente, questa è la ricostruzione fatta dall'accusa. Sarà adesso il giudice a stabilire se le cose sono effettivamente andate così per quanto riguarda l’agente. Invece il medico ha chiuso il procedimento con il patteggiamento.













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