Centrali sul Sarca, Ragoli ha un rivale

In Provincia, oltre a quella del Comune, depositava la richiesta di derivazione di una “fantomatica” società di Roma


di Ettore Zini


RAGOLI. Chi dorme non piglia pesci. Dice il proverbio. Anche se questa volta i pesci, pur guazzando nell’acqua, sono sotto forma di energia elettrica. E non è detto che, anche chi è arrivato più tardi, in questo caso, debba rimanere a bocca asciutta.

Tutto dipenderà da come si esprimerà la Provincia in Trento in merito alla domanda di concessione per due nuove centraline idroelettriche sul fiume Sarca. Ambedue interessate alla derivazione sullo stesso tratto di fiume. Una è privata ed è stata presentata da una “fantomatica” società di Roma: la Cinquecento srl. L’altra domanda è di un ente pubblico, precisamente del Comune di Ragoli, che ovviamente si augura di spuntarla sulla ditta romana. Soprattutto in virtù della valenza pubblica e quindi sociale della richiesta, seppur presentata con un ritardo di trenta giorni sulla prima.

Prima di spiegare i termini della vicenda, è bene chiarire il perché di quel “fantomatica”. Perché gli amministratori locali, né dalla Camera di Commercio di Roma, né al Registro Ditte, sono riusciti ad avere notizie della potenziale concorrente. Su internet, per esempio, digitando Cinquecento srl, salta fuori un’azienda di corsi di lingue. Nient’altro.

Di certo c’è solo che il 10 febbraio quest’azienda ha depositato in Provincia la domanda per una derivazione nel fiume Sarca. Nello stesso punto dove, dal 2010, il Comune di Ragoli aveva in animo di richiedere una analoga concessione, per coprire parte del fabbisogno energetico del paese. Allo scopo Ragoli ha pure aderito al Patto dei Sindaci, iniziativa europea inserita nel patto di Kyoto per l’abbattimento della concentrazione di anidride carbonica nell’aria. Ai buoni propositi, però, non sono seguiti i fatti.

«Per cui – ha detto il sindaco dìi Ragoli Matteo Leonardi – la richiesta di una concessione da parte di un’azienda privata, pubblicata sul Bur, è stata una sorpresa».

In meno di un mese (trenta giorni è il termine per una domanda in concorrenza) gli amministratori hanno predisposto progetto e approvato una convenzione ad hoc, con il Ceis Consorzio Elettrico di Stenico, per l'ottenimento della concessione. E il 10 marzo (il privato l’ha protocollata il 10 febbraio) hanno depositato la domanda “per derivare acqua pubblica dal fiume Sarca, nei pressi del Ponte Ragoli”.

L’impianto proposto dal Comune ipotizza l’utilizzo di un salto artificiale esistente, per produrre in media 1.200 MWh. Il progetto è rispettoso della tutela ambientale e prevede l’inserimento nell’alveo di una traversa in gomma per il prelievo dell’acqua, l’uso di una briglia esistente e la costruzione di una centralina seminterrata. Contempla inoltre una rampa di monta per i pesci e la creazione di un’area didattica in prossimità del fiume. Ci sarà pure uno spazio attrezzato per pescatori disabili. L’istanza è stata presentata sul filo di lana. Ma comunque entro i termini prestabiliti.

Nonostante ciò, gli amministratori di Ragoli attendono, con il cuore in gola, la decisione delle autorità provinciali. Non è la prima volta che in zona agiscono società esterne e non bene identificate dietro le quali si nascondono soggetti che preferiscono restare nell’ombra, o con grandi intenti speculativi. Per questo si auspicano che, al momento di decidere, l’ago della bilancia penda dalla parte del pubblico. «Che – dice il sindaco - non ne fa una questione di lucro ma vuole solo sopperire al bisogno energetico della comunità».













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