«Bim, basta investire senza un progetto»

Claudio Luchini, membro del Consorzio del Chiese, alla vigilia dell’assemblea chiede una verifica dei soldi spesi


di Sandra Mattei


STORO. Lo aveva già sottolineato con un intervento nel corso dell’ultima assemblea generale del Consorzio del Bim del Chiese. Ed ora, Claudio Luchini, già presidente della Federazione provinciale delle bande e professore di diritto al «Don Guetti», alla vigilia dell’assemblea del Bim che è chiamata ad approvare il rendiconto di bilancio 2011, ribadisce i concetti espressi allora.

Luchini fa parte dell’assemblea del Consorzio del Bim del Chiese, che ha al suo interno i rappresentanti dei Comuni della Valle, al cui vertice sta il consiglio direttivo, con presidente Giorgio Butterini, vicepresidente Adriano Malcotti, Franco Bazzoli, Ugo Pellizzari e Lener Bugna.

Attacca Luchini: «In un periodo di contrazione delle risorse e Patto di stabilità per contenere la spesa pubblica, il Bim dispone di liquidità notevole, visto che riceve i sovracanoni per la produzione di energia elettrica». Fatta questa premessa, Luchini sostiene che non è più possibile assegnare finanziamenti, come finora è stato, per progetti, enti e associazioni, senza che poi non si verifichino le ricadute di tali investimenti.

Citiamo dal verbale della seduta del 29 marzo, che aveva all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di previsione 2012 e quello pluriennale 2012-2014: «Gli stanziamenti relativi all’assegnazione di contributi costituiscono un’uscita di notevole consistenza: cifre messe lì e a monte delle quali non si capisce la linea politica perseguita. Prima di discutere delle singole voci di spesa, deve essere illustrata l’idea complessiva alla quale rispondono, ciò che invece si desume dalla relazione resa dal presidente è che questa idea non ci sia, che manchi o quantomeno non si intravveda alcun disegno politico». Allora il presidente Butterini aveva respinto al mittente le critiche di Luchini sostenendo che il Bim aveva le idee chiare. In particolare, affermava: «il Consorzio si è reso promotore si un progetto di sviluppo turistico organico e articolato e lo confermano la costituzione di un “nucleo di governance“ formato dai presidenti di Bim, consorzio turistico ed Ecomuseo nonché la stesura di un progetto triennale che delinea in maniera chiara competenze, obiettivi ed azioni». La polemica a distanza però non si esaurisce e l’ex presidente della Federazione delle bande obietta: «Non basta destinare contributi a destra e manca, ma in questa fase la cosa più importante è che ogni spesa pubblica sia analizzata con una verifica, l’anno successivo, per sapere che ricaduta c’è stata. Se do soldi all’Ecomuseo, bene sarebbe fare poi un’analisi dei risultati. Manca inoltre una visione che serva a capire in che settore si vuole investire. Ad esempio, pensiamo che la musica sia un elemento importante per la socializzazione? Facciamo un progetto, allora. Ripeto, una volta c’erano soldi per tutti, ora è necessario dare un segnale di progettualità». Insomma, in sede di bilancio consuntivo, Luchini si aspetta di sapere che ricadute hanno avuto progetti con investimenti a sei cifre.













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