«Assalito nel bosco da mamma orsa»

Sisinio Zanella, 63 anni, si era fermato a guardare un cucciolo quando la madre lo ha affrontato. Si è difeso con un bastone


di Mara Deimichei


TRENTO. A terra, armato solo di un bastone con un’orsa che lo assaliva. «Quando ha aperto la bocca, era talmente grande che ci poteva star dentro la mia testa». Bastano poche parole di Sisinio Zanella per raccontare il brutto incontro vissuto dal 63enne di Dimaro ieri mattina nel bosco a poche centinaia di metri da casa. Assalito da un’orsa che voleva difendere il suo piccolo, ha passato lunghissimi minuti a terra armato solo di un bastone. «Bosco, il cane che era con lui - racconta il figlio facendosi scappare forse l’unico sorriso della giornata - è stato più furbo e appena ha visto l’animale è scappato». A Zanella è andata bene: a ricordo dell’incontro troppo ravvicinato ha solo delle escoriazioni che si è procurato quando è caduto indietreggiando spaventato e tanta paura che si è palesata in gambe tremanti e batticuore. Tanto che, tornato a casa, è andato a letto, per cercare di superare lo choc.

Un «falso attacco» così gli esperti della Provincia definiscono quello che è avvenuto ieri mattina poco dopo le 8 nel bosco della val di Sole a circa 200 metri dalle case della frazione di Carciato. Ossia un classico atteggiamento di mamma orsa in questo periodo quando esce con i cuccioli che sono ancora piccoli e indifesi. Vede nell’uomo una possibile minaccia e lo affronta senza aver intenzione di far del male (sarebbe bastata un’unghiata contro Zanella perché questa vicenda assumesse toni molto diversi) ma solo per difendere i suoi piccoli. Sisinio Zanella è un ex maestro di sci e ieri mattina era uscito con il suo segugio per andare a controllare la legna assegnata ad un amico. Sono soli, uomo e cane, quando sulla strada sterrata appare un cucciolo di orso. Zanella - racconterà poi al figlio - si ferma a guardarlo e si accorge che c’è pure mamma orsa. Nemmeno il tempo di pensare a cosa fare e viene assalito dall’animale che lo butta a terra. «Non sapeva come comportarsi - racconta il figlio - e per fortuna aveva in mano almeno in bastone». L’uomo ha calcolato di aver dato almeno 50 bastonate indirizzate verso la testa del plantigrado mentre questo apriva la bocca («enorme»), digrignava i denti e saltava. «Sono stati 5 minuti spaventosi - racconta Sisinio Zanella - con quest’orsa che ringhiava. Ad un certo punto è arretrata di qualche metro e ne ho approfittato per scappare».

«A quel punto mi ha chiamato - racconta il figlio dell’aggredito - e mi ha raccontato velocemente quello che era successo e mi ha detto che stava tornando a casa. Ma voleva far sapere dove si trovava perché temeva il ritorno dell’orsa». Con le gambe tremanti Sinisio Zanella è così arrivato a Dimaro e si è messo a letto dopo aver raccontato l’accaduto, quasi incredulo per quello che aveva vissuto.

«La situazione mi pare almeno critica - racconta il figlio del «miracolato» dall’orso - capisco l’animale e il suo comportarsi in maniera istintiva ma noi cosa dobbiamo fare? Dobbiamo restare a casa, chiuderci dentro o uscire solo se armati? Mio papà non stava facendo nulla di eccezionale, era andato a fare un giro nel bosco nemmeno poi tanto lontano dalle case e gli è capitato quello che gli è capitato. Non so, veramente, ma certo non è una bella cosa».

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