Anziani a far la spesa in bus-navetta

La chiusura del negozio di Massone spinge il Comune a sperimentare



ARCO. Aperto nel novembre 2006, il minimarket in via Maffei a Massone non ha superato il suo quinto anniversario. Troppo magri gli affari per la famiglia Righi, che lo ha gestito in questo lasso di tempo prima come affiliato Despar, poi Conad. Non riusciva a far quadrare i conti nonostante il sostegno finanziario che le veniva dalla Provincia in virtù della legge sul commercio, che concede agevolazioni a chi apre negozi multiservizi in periferia.

Il minimarket aveva anche una funzione sociale, come osserva il consigliere comunale Mario Caproni in un'interpellanza sull'argomento, in quanto favoriva gli incontri tra la gente del paese, soprattutto anziana. Un punto sul quale conviene l'assessore Roberto Bresciani, che nel rispondere a Caproni annuncia l'arrivo di un servizio di bus-navetta che collegherà le frazioni del nord-est arcense, ossia Moletta, San Martino e Massone, con l'abitato di Bolognano, dove ci sono sia gli alimentari (e molto altro nel supermercato della Coop), sia la Posta, la farmacia e lo sportello bancario.

Il servizio è un'iniziativa dell'assessorato alle politiche sociali affidato a Massimiliano Floriani ed è attualmente in fase di studio. Tuttavia pare sia già stato deciso che avrà cadenza settimanale e sarà istituito per un anno in via sperimentale.  Se poi nel frattempo qualcuno si farà avanti per riaprire l'attività commerciale di via Maffei (sempre avvalendosi degli aiuti pubblici previsti dalla legge provinciale) l'amministrazione comunale certo non gli metterà i pali tra le ruote.

Lo afferma l'assessore Bresciani dopo aver fatto notare a Caproni che «la logica del libero mercato non permette ad alcuno, e tantomeno all'Amministrazione, di "imporre ai grandi supermercati di aprire punti vendita nei piccoli paesi"...Paradossalmente quanto accaduto a Vigne, dove l'apertura della Coop ha messo in difficoltà altre attività commerciali esistenti, si è ripresentato in Val Rendena, a Spiazzo, dove appare però soccombente Coop nei confronti del gruppo Poli. È quindi evidente che, in un'ottica di libero mercato, non sia possibile attivare politiche protezionistiche».













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