LA CARNE NEL MIRINO

Allarme diossina: controlli a tappeto

In mattinata dal governo la notizia di un sequestro: falso. In provincia solo delle verifiche



TRENTO. L’annuncio arriva nella tarda mattina di ieri da una fonte autorevole, il sottosegretario alla sanità Martini: in Trentino è stata sequestrata una partita di carne arrivata dall’Irlanda. Carne potenzialmente contaminata dalla diossina e quindi carne che deve essere sequestrata e distrutta. L’allarme si sparge in una provincia che era convinta di non aver nulla da temere. La smentita, però, arriva direttamente dagli organi deputati ai controlli (azienda sanitaria e Nas). Nessun sequestro ma un controllo - doveroso - all’interno di una azienda del basso Trentino che si occupa della lavorazione della carne. La partita arrivata dall’Irlanda c’era, era stata dichiarata ma era tutto in regola e quindi nessun sequestro.

Il sistema di allerta europeo (Rasff rapid alert system food and feed) aveva dato il via ad una serie di controlli anche in Trentino per verificare la presenza di questa carne suina irlandese. Il punto di partenza è stato fornito da una ricca documentazione che «racconta» il viaggio e soprattutto la destinazione della carne (ma anche degli animali) che vengono importati dall’estero. Quindi i tecnici sapevano dove avrebbero potuto trovare della carne irlandese. In particolare in Trentino l’azienda era una sola, nel basso Trentino, appunto. Le verifiche sono state immediate ed è stata trovata effettivamente una partita di carne irlandese, ma era tutto a posto. L’allarme, infatti, scatta solo per la merce macellata dopo il primo di settembre. Nell’azienda in questione 11.6 tonnellate di spalle di suino (destinate a diventare prosciutto) erano arrivate il 18 novembre ma erano state congelate, in Irlanda, ad aprile e quindi la macellazione è ancora precedente. Insomma tutto regolare tanto che per le 7 tonnellate di carne trovate in azienda (il resto era già stato trasformato) sono state lasciate nella ditta e saranno lavorate. Un controllo, dunque, e non un sequestro che ha fatto scattare l’allarme a livello nazionale. Allarme che non è giustificato come spiegano i Nas da una parte e i veterinari dell’azienda sanitaria dall’altra. Allarme che è stato riportato da più fonti ma che si fonda su un fraintendimento fra controllo e sequestro.

Nel frattempo dall’Irlanda è arrivato un altro allarme che riguarda i bovini. Gli alti quantitativi di diossina sarebbero arrivati nei maiali attraverso un mangime che sarebbe stato sporcato con degli oli e quindi «caricato» di diossina. Se questo è successo per i mangimi per i maiali e possibile che la stessa sorte sia stata riservata a quelli per i bovini. E quindi già stanno iniziando le verifiche da parte delle autorità comunitarie mentre nessuna indicazione è stata data ad azienda sanitarie o Nas per fare verifiche anche in questo senso. Un allarme che sarebbe maggiore rispetto a quello per la carne suina. Questa, infatti, viene importata solo per essere lavorata, per diventare prosciutto, mentre quella di bovino (quella di manza in particolare) e molto pregiata, molto ricercata e apprezzata dai consumatori.

Intanto le associazioni per i consumatori invitano a non consumare carne suina fino a quando il quadro sarà certo mentre da parte delle associazioni che riuniscono gli allevatori l’invito è ad evitare allarmismi e a mangiare carne italiana che è assolutamente certificate e sottoposta ad una rigida procedura e ad una serie di controlli che diventano una garanzia.

Da ricordare anche che la Fsa, l’agenzia britannica per gli standard alimentari, ha consigliato di non consumare i prodotti suini, ma ha anche sottolineato che, dato il basso livello di contaminazione gli «effetti dannosi alla salute» sono possibili soltanto se si è stati esposti per un lungo periodo alle sostanze contaminanti.













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