Accattonaggio con la bimba, denunciata

Chiedeva l’elemosina in piazza Nazario Sauro a Rovereto con la piccola di soli due anni. La madre rischia fino a tre anni di carcere


di Paolo Tagliente


ROVERETO. Ormai li troviamo un po’ ovunque: all’esterno dei negozi, nei parcheggi, sui marciapedi, ai semafori o anche “mobili”per levie del centro determinati a farsi dare almeno qualche euro. Della presenza dei mendicanti in città s’è discusso parecchio, anche nel recente passato, registrando una vera e propria invasione di questuanti nelle giornate di mercato. Le forze dell’ordine non hanno grandi margini d’azione, ma possono invitare queste persone ad allontanarsi, sequestrando loro il denaro raccolto. Questo accade se il comportamento del mendicante non infrange alcune legge, ma il discorso cambia se con il loro comportamento compiono qualche reato. Ed è proprio quanto accaduto pochi giorni fa, in piazza Nazario Sauro, proprio davanti all’entrata del supermercato Sait, dove una ragazza chiedeva l’elemosina insieme alla figlioletta di poco più di due anni. Un sistema collaudato, purtroppo, il cui chiaro scopo è quello di suscitare la pietà dei passanti e raccogliere più denaro. Sistema che, però, ha anche un effetto collaterale: suscitare la giusta indignazione delle persone. Cosa che è accaduta anche l’altro giorno a Rovereto: poco dopo le 9, la telefonata di un cittadino segnalava la presenza della donna con un passeggino e un bimbo piccolo. Sul posto, nel giro di pochi minuti, è arrivata una volante del Commissariato e gli agenti hanno subito la donna che, ciotola in mano, chiedeva denaro a chi entrava e usciva dal punto vendita. Accanto a lei un passeggino con una bimba piccola. Invitata a seguire gli agenti al Commissariato, la donna è stata identificata grazie ai documenti che ha esibito. Si tratta di una venticinquenne romena, con carta d’identità italiana e senza fissa dimora.

La bimbetta insieme a lei era la figlia, nata alla fine di maggio del 2012 in Romania e ignara complice dell’attività della madre, denunciata dalla Polizia per il reato di “impiego di minori nell’accattonaggio”, come previsto dall’articolo 600 octies del Codice Penale. Reato che, diversamente da quello che si sarebbe portati a pensare, è assai grave e che per «chiunque si avvale per mendicare di una persona minore degli anni quattordici o, comunque, non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvalga per mendicare» prevede fino a tre anni di reclusione.

Lo scorso dicembre, gli agenti della Polizia locale avevano fermato un uomo che, davanti all’ospedale, chiedeva l’elemosina in modo troppo insistente. In quella circostanza gli era stato sequestrato il denaro raccolto. Particolare, questo, che aveva avuto un immediato effetto: nei giorni successivi, forse per effetto di un passaparola on the road, di medticanti non s’era più vista nemmeno l’ombra. Poi, piano piano, i questuanti sono tornati e hanno ripreso possesso delle vie cittadine. L’invito ai cittadini è quello di segnalare quelli particolarmente aggressivi o, come per la donna denunciata, la presenza di minori.

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