A spasso con i suoi cani aggredito dai pitbull

Michele Anesi si è difeso con calci e pugni e lo spray al peperoncino ma sulla spalla ha i segni di un morso. Ferito anche il suo cocker Aston



TRENTO. La passeggiata serale per far sgranchire le zampe ai due cagnolini di casa, si è trasformata in una scossa di adrenalina di paura seguita da una corsa con l’ambulanza al pronto soccorso per Michele Anesi e per la moglie Elena. Tutto a causa di un’aggressione da parte di due pitbull che la loro padrona non ha saputo gestire. «Io non sono arrabbiato con i cani - spiega Anesi - ma con la donna che non li ha saputi trattenere e quando loro hanno tirato, ha lasciato il guinzaglio». Risultato finale: un morso, per fortuna non profondo sulla spalla di Anesi, e diversi buchi invece per il suo cocker maschio Anton. Ma facciamo un passo indietro per raccontare questa brutta vicenda che avrà anche una seconda parte visto che è stata presentata una denuncia alla polizia. A raccontare quanto successo, il diretto protagonista, Michele Anesi. «Erano circa le 22 di ieri sera (ossia di giovedì) e stavo tornando a casa dopo una passeggiata con mia moglie Elena, una nostra cara amica e i due cocker. Quando ci siamo trovati a metà del sottopasso - spiega - che unisce la stazione ferroviaria a corso Buonarroti abbiamo incrociato una ragazza con due pitbull. Che hanno puntato i nostri cani e non sono stati trattenuti dalla padrona». È bastato un attimo. «L’amica che era con noi - continua Anesi - ha avuto la prontezza di riflessi di prendere Stella, il cane più piccolo e di scappare. Ma uno dei due pitbull aveva già aggredito Aston». Anesi, che è istruttore di difesa personale, non ci ha pensato un attimo e, facendo comunque scudo alla moglie, ha cercato anche di salvare il suo cane. «Con me - racconta l’uomo - ho sempre dello spray al peperoncino che ho cercato di spruzzare negli occhi e nella bocca del pitbull. Lo ha confuso per un attimo, quello che mi è bastato per prenderlo per il collo. Ma è stato terribile: io lo tenevo e lui cercava di mordermi alla faccia. Io sinceramente non ho nulla contro questi cani. Devo dire la verità per difendermi l’ho preso anche a calci e pugni e mi si è stretto il cuore, ma in quel momento non potevo fare altro». Nel frattempo è arrivata una pattuglia della polizia, l’ambulanza e i custodi forestali. Questi ultimi hanno preso in custodia i cani che ora sono sotto sequestro e i sanitari si sono presi di Anesi. «Ho i segni del morso sulla spalla - dice - ma per fortuna sono superficiali». Aston è stato quindi portato dalla veterinaria che ha riscontrato una serie di morsi, ma per fortuna le sue condizioni non sono gravi. «È spaventatissimo - spiega ancora Anesi - penso che sarà impossibile farlo tornare in quel sottopassaggio. Quello che è successo mi spinge a chiedere all’amministrazione comunale di fare qualcosa per la sicurezza. La situazione è veramente difficile ed è necessario fare qualcosa perché Trento torni ad essere una città dove si può girare senza aver paura.

(m.d.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano