«Per il Fersina in secca intervenga la Provincia» 

L’appello dei pescatori: «Situazione grave per l’ecosistema, ormai da tempo manca il deflusso minimo vitale e non sappiamo di chi sia la responsabilità»


di Roberto Gerola


PERGINE. Deve essere la Provincia a risolvere il problema della mancanza d’acqua nell’alveo del torrente Fersina. L’appello è venuto ieri dai pescatori Fersina e Alto Brenta, che con il presidente Sergio Eccel affiancato da Stefano Martini, presidente dell’Unione pescatori Trentino, hanno esposto la tragica situazione in cui versa il corso d’acqua che dal lago di Erdemolo finisce a Trento (nell’Adige) dopo aver attraversato la valle omonima e Pergine. E proprio nel tratto a monte di Pergine, il torrente è troppo spesso secco. «Una situazione grave per l’ecosistema - è stato detto da Martini - che mette in discussione la gestione stessa del corso d’acqua». «Che ci stiamo a fare - ha rincarato la dose Eccel - se l’acqua non c’è o arriva a tratti? Come facciamo con le trote? Come facciamo con i pescatori? Dove è il deflusso minimo vitale?».

Tutte domande senza risposta e dirette alla Provincia. E c’è chi è andato anche oltre. Guido Piazza, socio fiemmese, ha affermato dati alla mano e senza mezzi termini che «la Provincia è dal 2012 che è a conoscenza della situazione e che permette uno stato delle cose “irregolare”. Dati alla mano finora non ha fatto nulla e permette le improvvise “piene” di acqua che certamente non fanno bene alla fauna ittica». E questo aspetto è stato al centro di numerosi interventi sia da parte di Eccel e di Martini ma anche di altri esperti e pescatori. Martini ha anche portato l’esempio di come la Provincia aveva risolto lo stesso problema per altri corsi d’acqua in Trentino e quindi poteva farlo anche per il Fersina e la sua situazione. Eccel ha ancora volta ribadito di non dare colpe a nessuno: «Stet, prelievi irrigui, possibili abusivi, noi non sappiamo. Non possiamo e non dobbiamo essere noi a controllare. Possiamo solo segnalare talune situazioni». C’è stato chi ha evidenziato come siano stati i lavori dei Bacini montani a causare certe situazioni di siccità: «Gli interventi di sistemazione dell’alveo hanno indotto l’acqua a cercarsi gli strati impermeabili più bassi e allora non corre più in superficie. Ci vorranno anni prima di rifare l’alveo».

C’è chi ha richiamato l’attenzione sull’importanza del rio Rigolor (l’affluente di sinistra nei pressi di Canezza) e chi ha rispolverato la tradizionale raccolta di firme, ma l’idea non è stata condivisa più di tanto, anche perché è noto che le raccolte di firme lasciano il tempo che trovano. Martini ha citato quella effettuata anni fa livello trentino (con 10 mila firme) per ottenere dalla Provincia il deflusso minimo vitale, che tuttavia per il Fersina non ha dato risultati ed è ormai qualche anno che la situazione per il corso d’acqua è assai critica. L’appello insomma è stato: «Provincia intervieni per risolvere il problema del Fersina a secco».

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