Arte Sella, il futuro è già iniziato 

Il museo verde. Con i 120 mila arrivati dal crowdfunding si sta sistemando l’area devastata dal maltempo di ottobre Il direttore Montibeller: «In maggio l’80% dell’offerta culturale sarà già stata ripristinata, ma non toccheremo il bosco»


PAOLO PIFFER


Borgo. Alberi su alberi letteralmente sradicati. Circa un terzo della sessantina di opere e delle installazioni presenti sul percorso ArteNatura distrutto. Una devastazione. Ma Arte Sella, dopo la tempesta dell’ottobre scorso che ha colpito non solo il Trentino (compresa la Valsugana e la laterale val di Sella) ma anche il vicino Veneto, si è rimessa in moto. Nel giardino di villa Strobele si stanno piantando 700 nuove piante autoctone tra abeti, carpini, faggi e noccioli. E altro ancora.

«No, nel bosco no, non interveniamo», precisa Emanuele Montibeller, direttore del museo a cielo aperto, «processo creativo che nell’arco di un trentennio ha visto incontrarsi linguaggi artistici, sensibilità e aspirazioni diversi accomunati dal desiderio di intessere un fecondo e continuo dialogo tra la creatività e il mondo naturale», come scritto nel sito dell’omonima associazione che guida quest’esperienza, rara se non unica, tra arte e natura. «Nel bosco no – aggiunge il direttore – perché, una volta ripulito, col tempo si rigenera autonomamente».

La raccolta fondi

A dare una mano, significativa, anche un crowdfunding, ovvero un finanziamento collettivo e volontario, che finora ha raccolto intorno ai 120mila euro. Una cifra importante. Soldi che arrivano, per la maggioranza, da donatori veneti. Non solo nuovi alberi ad Arte Sella. Già a dicembre è stata riaperta al pubblico l’area di malga Costa mentre, ai primi di maggio, toccherà al giardino di villa Strobele. E ad inaugurarlo, quasi una rinascita, un nuovo inizio, sarà un’installazione, una sorta di dolmen contemporaneo, dell’architetto portoghese Eduardo Souto De Moura che qualche anno fa si aggiudicò il Pritzker, in pratica il Nobel della categoria.

Nuove opere in arrivo

«Con maggio – afferma Montibeller – l’80% dell’offerta culturale precedente il maltempo sarà ripristinata». Ma da qui ai prossimi anni saranno almeno altre 4-5 le opere e le installazioni che andranno a ricomporre e a rimpolpare un patrimonio che è, allo stesso tempo, ambientale e culturale. Perché i nomi degli architetti che Montibeller aggiunge, che entreranno a far parte del percorso con le loro installazioni, sono di quelli “pesanti”. Stefano Boeri senz’altro, il milanese, progettista, tra l’altro, del Bosco verticale nel quartiere Isola del capoluogo meneghino, un paio di grattacieli le cui facciate ha ricoperto di alberi, arbusti ed essenze vegetali. Renzo Piano, forse, probabilmente. Montibeller non conferma né smentisce l’intervento del genovese, peraltro di casa in Trentino dove ha progettato il Muse (Museo delle scienze) a Trento e il circostante quartiere delle Albere e che, recentemente, ha donato a Genova il disegno del nuovo ponte Morandi dopo il collasso del vecchio, nell’agosto dell’anno scorso. «Siamo felici di poter rassicurare le migliaia di persone che in questi anni hanno concorso al nostro successo – sottolinea Montibeller –. Arte Sella ritorna più bella di prima, anche con nuovi progetti e iniziative. In questi mesi abbiamo lavorato sodo e, grazie al sostegno pubblico e di partner privati, abbiamo iniziato a ricucire le ferite del territorio».

Tra difficoltà e ottimismo

Il direttore non nasconde le difficoltà, che ancora ci sono. «Sarà comunque un anno duro – riflette – Dovremo mettercela tutta perché i danni sono stati ingenti. Detto questo, non posso non riflettere sul fatto che la grande paura e l’angoscia patiti l’ottobre scorso possono essere il punto di partenza per una nuova riflessione sul nostro rapporto con l’ambiente e la necessità di azioni sostenibili e compatibili. Siamo alla ricerca di vie nuove che anche gli artisti coinvolti in Arte Sella ci possono aiutare ad intravedere».













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