Peio oggi dice addio a Fabio morto cercando funghi 

Il lutto. Si terrà alle 14.30 al cimitero, con una cerimonia all’aperto, il funerale di Moreschini ritrovato lunedì notte nei boschi vicino a casa. Il nipote vicesindaco: «Era conosciuto e amato»


Fabrizio Brida


Peio. Si terranno oggi pomeriggio alle 14.30 al cimitero di Peio Paese, in una cerimonia all’aperto, i funerali di Fabio Moreschini, classe 1936 di Peio, che lunedì ha perso la vita nei boschi vicino a casa.

Moreschini usciva spesso a caccia di funghi e l’altro giorno, dopo aver salutato la moglie Enrica, intorno alle 15.30 si era diretto con l’auto verso località Mezzoli, tra Peio e Peio Fonti, dove aveva parcheggiato.

Da lì era partito a piedi per il suo giro: conosceva bene la zona, i suoi amati boschi, e avrebbe dovuto fare rientro a casa poco dopo, ma stavolta qualcosa è andato storto. Forse ha perso l’equilibrio, o è scivolato. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato in serata in un canalone.

Non vedendolo rincasare, infatti, verso le 17 la moglie ha lanciato l’allarme e subito sono scattate le operazioni di ricerca, alle quali hanno preso parte il Soccorso alpino, i vigili del fuoco volontari di Peio e Ossana e i Carabinieri, oltre ad alcuni nipoti e cugini.

Da Trento sono partiti i Vigili del Fuoco permanenti con i droni e anche i cani molecolari da ricerca hanno raggiunto la zona. Purtroppo, però, non c’è stato bisogno del loro intervento.

Dopo un paio d’ore l’83enne Fabio Moreschini è stato ritrovato esanime in zona Cadini. In quell’area la montagna presenta alcune parti pianeggianti e altre abbastanza scoscese. Proprio in un punto piuttosto ripido, il falegname in pensione avrebbe perso l’equilibrio, ruzzolando nel canalone. Una botta alla testa gli sarebbe stata fatale.

Moreschini era un uomo pieno di brio, la comunità intera sentirà la sua mancanza. Oltre alla moglie Enrica, lascia le due figlie Roberta, sposata a Trento e madre di Elisa, e Orietta, moglie di Lorenzo Andreotti, presidente degli Allevatori Val di Sole, e mamma di Veronica e Irene.

«Mio zio era conosciuto in tutta la valle – ricorda il nipote Paolo Moreschini, vicesindaco di Peio – aveva lavorato come falegname per tutta la vita e aveva continuato a fare qualche lavoretto nella sua falegnameria anche se era in pensione da vent’anni. Ultimamente era un po’ sconsolato perché ci vedeva poco e non riusciva a lavorare come avrebbe voluto. Era stato infatti operato di cataratta a un occhio, era in attesa dell’operazione anche all’altro».

Paolo Moreschini ha preso parte alle ricerche lunedì sera. «La potente macchina dei soccorsi si è mossa immediatamente – racconta – e anche io, nel mio piccolo, sono andato a dare una mano. Purtroppo però non c’è stato nulla da fare. Probabilmente ha perso l’appiglio con lo scarpone ed è caduto lungo una rampa a lato del Rio Cadini. Non era comunque molto in alto, stava percorrendo la zona bassa».

Oggi la comunità di Peio saluterà per l’ultima volta Fabio Moreschini stringendosi intorno alla moglie Enrica, alle figlie Roberta e Orietta, alle nipoti e a tutte le persone che gli volevano bene.













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