Opere pubbliche  per due milioni slittano in avanti 

Cles. Meno 2 milioni per opere pubbliche quest’anno ormai giunto al termine e quindi impossibili da utilizzare, e spostamento di tale importo, in variazione, per 1,75 milioni nel bilancio 2021 e 275.0...



Cles. Meno 2 milioni per opere pubbliche quest’anno ormai giunto al termine e quindi impossibili da utilizzare, e spostamento di tale importo, in variazione, per 1,75 milioni nel bilancio 2021 e 275.000 euro sull’esercizio 2022. È questa una delle più rilevanti decisioni del consiglio comunale (assunta all’unanimità) per quanto riguarda la programmazione degli investimenti pubblici. La ricognizione contabile ha riguardato anche la parte corrente dove lo scostamento in diminuzione rispetto alle previsioni è di 50.000 in meno sul 2020 e rinvio della somma per 30.000 euro nel 2021 e il resto nel 2022. «Una variazione sulle disponibilità di bilancio che ci consentirà di operare al meglio già nel prossimo esercizio finanziario che pure, come l’attuale, dovrà fare i conti con un calo di risorse a causa della pandemia» - ha spiegato il sindaco Mucchi illustrando il punto nella seduta tenuta in videoconferenza.

Tra gli spostamenti più rilevanti di lavori pubblici da questo ai prossimi due anni ci sono il nuovo serbatoio dell’acquedotto potabile (610.000 euro); la ristrutturazione ed adeguamento della malga Clesera e nuovo caseificio (310.000); la sistemazione in ampliamento del cantiere comunale (210.000); la manutenzione e la riqualificazione del parco Dos di Pez (200.000); il nuovo tratto di marciapiede in via Diaz (371.000) e l’ampliamento del cimitero di Mechel (182.000).

In apertura lavori il consiglio, dopo la surroga del consigliere dimissionario Marco Cattani con l’avvocatessa Camilla Chini (gruppo Siamo Cles, di minoranza) si è dibattuto a lungo, su richiesta della portavoce della minoranza Carmen Noldin, sul problema della violenza sulle donne in vista del 25 novembre che è la giornata dedicata a questo tema. Su questo hanno parlato tutti i gruppi ed in particolare le consigliere e per la giunta Cristina Marchesotti ed Amanda Casula. Il programma natalizio è un altro tema affrontato. «Il Natale a Cles comunque si farà, soprattutto per i bambini ma anche per dare un segno di fiducia agli adulti ed al mondo del commercio» - ha detto Casula. Ci sarà dunque l’allestimento di Corso Dante con le luci e gli abeti, la corona dell’Avvento al centro di piazza Granda e pure la casetta di Babbo Natale, che però quest’anno non sarà accessibile. Un allestimento che grazie all'incaricata Rosaria de Aliprandini si sta preparando nella speranza, peraltro flebile, che dopo il 3 dicembre il Governo possa dare qualche segnale di allentamento delle restrizioni attuali» - ha concluso Casula. Un atteggiamento troppo ottimistico secondo Noldin, che ha ricordato i numeri dei contagi a Cles che poco prima erano stati evocati dal sindaco e che non inducono ad abbassare la guardia.

Casula non ha poi gradito di essere definita “assessora”. «Un termine che aborro - ha reagito con forza - perché mi sembra un’inutile forzatura. La terminologia corrente e comune di assessore, che sia maschile o femminile, basta ed avanza». «È il linguaggio spesso che fa la differenza, ed io ho usato un linguaggio grammaticalmente corretto» - ha replicato Noldin che ha chiesto rispetto e ha concluso affermando che «il Natale non sono solo luci, feste, regali, ma è famiglia. E questo ancora di più in questo periodo in cui pesa e si fa sentire il distanziamento sociale». G.E.















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