La polemica corre sul violino 

Massimiliano Cova, giovane talento: «Negata la sala dell’Accademia di Smarano». Corrà: falso


di Giacomo Eccher


TAIO. In tasca il diploma di violino conseguito nel 2015 al Conservatorio Bonporti di Trento e la laurea, datata marzo di quest’anno, al Monteverdi di Bolzano sempre in violino con votazione 110 su 110, ma sopratutto tanta passione e voglia di fare rendendosi utile alla sua comunità. Parliamo di Massimiliano Cova, 23 anni, giovanissimo direttore (dal 2014) del coro alpino Sette Larici di Coredo e violino del trio “Melisma” che domani alle 20.30, nell’antica chiesa pievana di Torra terrà un concerto proponendo “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi, in versione integrale. Con lui nel trio Yessica Alfonso Santander (al violoncello) e Stefano Wegher (con clavicembalo). Ingresso libero, organizza il Comune di Predaia. Massimiliano Cova per l’occasione suonerà il violino realizzato nella sua bottega di hobbista a Dermulo da Fernando Eccher: uno strumento, afferma il giovane violinista, che gli sta dando soddisfazione per il timbro ma anche l’emozione che si prova nel valorizzare in questo modo l’ingegno di un concittadino.

Cova vive la musica con la passione di un ragazzo e la serietà di un uomo navigato: «Per me la musica è vita, mi piace suonare di tutto purché abbia davanti uno spartito, l’improvvisazione non mi interessa, ma per il resto spazio tranquillamente dal classico al popolare». Il suo futuro lo immagina nell’insegnamento in una scuola, ma intanto si guadagna qualcosa dando lezioni private e tenendo un corso in una scuola musicale privata di Trento che non ha sovvenzioni provinciali. Qualche tempo, quando può e quando serve, lo destina pure all’ufficio tecnico del padre, geometra a Taio. Ma come detto Cova vive per la musica e di musica, e vorrebbe rendersi utile cogliendo le opportunità che in valle ci sono ma, afferma, trovando porte chiuse. La delusione maggiore arriva dall’associazione musicale “Celestino Eccher” di Smarano, di cui peraltro è socio da due anni. «Come trio Melisma volevamo poter suonare le Quattro Stagioni di Vivaldi nella sala concerti dell’Accademia di Smarano dove c’è la strumentazione e l’acustica è perfetta, ma non è stato possibile. In realtà non ho capito il motivo ma ci sono rimasto molto male».

Tale circostanza è respinta dal presidente dell’associazione, Giacomo Corrà: «A me non è stato chiesto nulla, l’unico rifiuto che ho dato a Cova è di poter accedere all’indirizzario e-mail dei soci dell’associazione per motivi di privacy. Quanto al resto, abbiamo varie volte concesso l’auditorium per le prove del coro di cui è direttore, quindi non c’è e non c’è stata nessuna preclusione di principio». E quanto al rifiuto, come sostiene Cova, di poter usare gli strumenti musicali della Fondazione di Smarano per attività concertistiche, Corrà è ancora più lapidario: «La Fondazione “Eccher” per statuto è vocata allo studio e al perfezionamento nella musica d’organo, non di altri strumenti. L’Accademia di formazione “Smarano International Organ Academy” è riconosciuta a livello internazionale come uno degli enti più prestigiosi operanti nel mondo organistico. Il resto sono polemiche inutili che non hanno fondamento e che servono solo a sollevare polveroni di cui non c’è alcun bisogno».

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