Un ranch a due passi dallo stadio 

Storo, giornata di porte aperte con benedizione all’azienda agricola Giacomolli


di Aldo Pasquazzo


STORO. Lavorano trenta giorni su trenta e anche il segnatempo va spesso per le lunghe. La voglia di fare e lavorare a entrambi proprio non manca. Stiamo parlando dei coniugi storesi Giovanni Giacomolli e Sandra Galante che a Rondasine, alla periferia di Storo, hanno realizzato da poco stalla, deposito di foraggio e di macchinari. I trattori per ora sono quattro ma un quinto sta per aggiungersi agli altri. Dentro, servizi e cucinone dove spiattellare e magari fare polenta alla staffa.

Non più tardi di domenica scorsa anteprima e porte aperte a familiari e amici. Per l’occasione, oltre alla solenne benedizione da parte di don Michele Canestrini, a donna Sandra anche una poesia personalizzata. Nel dna dei Giacomolli la campagna e gli animali da stalla hanno sempre rappresentato una priorità, anche quando negli anni ’50 nonno e papà di Giovanni sfalciavano prati e monti sino dalle parti di Condino. A quei tempi, con l’altro storico contadino storese Giovanni Armanini, trovavano il tempo e il modo per tagliare fieno in quota sino a Malgarie. Arrivavano in bicicletta o con il carro trainato da asino e rasavano i prati a mano. Il tempo di imbrigliare la cotica erbosa e poi via alla volta di Storo.

Il copione era sempre identico quando lungo la strada di ritorno alla guida del carro a presiedere il tragitto c’era alle redini una donna, ma che regolarmente portava in testa un cappello da uomo. A quei tempi “spergoi” e solai, più che accogliere pannocchie, rappresentavano dei veri e propri depositi utili a contenere il fieno per l’inverno. Le stalle erano considerate anche locali passatempo, peraltro riscaldati dal respiro degli animali, dove intrattenersi sino all’ora di cena se non addirittura dopo. Lì ci si incontrava, si consumava qualcosa che sapeva di vino, mentre qualcun altro trovava pure il modo di fidanzarsi e poi convogliare a nozze.

Il fabbricato dell’azienda agricola Giacomolli & Galante dista circa 300 metri dallo stadio Grilli e si presenta bene, tanto che la costrizione - 700 metri quadri coperti - è non solo moderna ma anche funzionale. Fuori, a delineare la proprietà, staccionate come nelle fattorie texane. «Bovine e vitelle - aggiunge Giovanni - per ora sono una ventina, ma contiamo di aumentarle». E le bestie si presentano bene quasi come dentro una gabbia-vetrina. I coniugi dispongono poi di 25 ettari di campagna dove alternano le coltivazioni di grano e patate.

Sandra, le cui origini sono condinesi, integra i suoi tanti mestieri occupandosi ai Roc anche di fragole. Quando è tra i suoi poderi, Sandra è solita indossare jeans e stivali e dimostra di saperci fare. Con la tranquillità e la calma che le deriva da papà Carmelo, peraltro numero uno dell'imprenditoria del legno condinese, non si scompone nemmeno quando la furia del vento manda all’aria teli e fragoleti ai Roc. Ancora il capo fila: «Parte delle estensioni sono nostre, altre invece le abbiamo in affitto. Più avanti si vedrà, anche perché chi lavora la terra, scusate il bisticcio di parole, i piedi per terrà li mantiene sempre».















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