Strada Gardeccia chiusa ai bus, è subito polemica 

«È prioritario salvare uno dei luoghi più belli delle Dolomiti» dice il vicesindaco di San Giovanni-Sèn Jan. Intanto il rifugio raccoglie 1.600 voti: il 76% è contrario



SAN GIOVANNI-SÈN JAN. È bastato che trapelasse la notizia della volontà dell’amministrazione di San Giovanni di Fassa - Sèn Jan di chiudere, l’estate prossima, l’accesso ai pulmini alla strada del Gardeccia, per scatenare dibattito e sondaggi su Facebook. A contrapporsi favorevoli e contrari, tra cui molti turisti.

«L’intento - spiega Germano Pedrotti, vicesindaco di Sèn Jan - è migliorare la mobilità all’interno del territorio comunale con un progetto che coinvolga tutti i paesi, grazie a un sistema efficace di collegamento di bus navetta». Non si tratta quindi di un’iniziativa mirata solo per il Gardeccia. «La strada comunale in questione è considerata pericolosa e il sindaco si assume la responsabilità del transito. In caso di pioggia, tra l’altro, i mezzi già ora non possono percorrerla. Naturalmente al Gardeccia si può arrivare sia con la funivia Catinaccio dal Ciampedie, sia con le seggiovie da Pera che d’estate, grazie alla collaborazione della locale società d’impianti, possono ampliare l’orario di apertura dalle 7.30 fino alle 19. Certo, si allungano un po’ i tempi a piedi per arrivare nella località, ma ci troviamo pur sempre nel cuore del Catinaccio, uno dei luoghi più belli e amati delle Dolomiti Patrimonio Unesco, che è prioritario salvaguardare».

L’operazione di decongestionamento a cui punta l’amministrazione di San Giovanni - Sèn Jan ha come scopo una fruizione del territorio da parte dei valligiani ma soprattutto degli ospiti, specie nei periodi di maggiore affollamento, più compatibile con l’ambiente dolomitico e riguarda anche altre splendide zone molto frequentate. «C’è anche l’intenzione di creare un parcheggio in località Soldanella a Pozza, da dove raggiungere la Val San Nicolò a piedi oppure con i pulmini fino al Sauch, dove l’attuale parcheggio verrebbe chiuso. Siamo convinti che la valorizzazione della nostra offerta turistica passi attraverso un accesso meno caotico ai luoghi più belli del nostro comune e della valle».

Se l’amministrazione comunale si mostra ferma su queste posizioni apprezzate da tanti sui social, è però negativa l’opinione del 76% delle persone che hanno partecipato al sondaggio lanciato dalla pagina Facebook del Rifugio Gardeccia (non è il solo), che in un paio di giorni ha raccolto oltre 1.600 voti. «Non ci aspettavamo - dice Marco Desilvestro del Rifugio Gardeccia - una risposta tanto numerosa da parte di chi ci segue su Facebook. Ci siamo rivolti ai nostri ospiti per capire cosa pensino sull’accesso mutato al Gardeccia, di cui siamo venuti a conoscenza a decisioni avvenute senza essere coinvolti. Ci auguriamo che venga presa in considerazione l’opinione di tanta gente. In particolare, che sia valutata la possibilità di aprire la strada ai pulmini nelle prime ore del mattino e di sera, per consentire agli escursionisti di arrivare al Rifugio Principe o in altre località in quota che, con le nuove modalità, diventano più complicate da raggiungere».

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