Palo spezzato, la procura apre fascicolo per lesioni 

Paura al Parco Avventura di Campitello. Il bambino di 10 anni è ancora gravissimo Il padre racconta: «Mentre cadevo anch’io ho visto mio figlio precipitare. Quel tronco era marcio»



Campitello. «Mentre cadevo anch’io ho visto mio figlio precipitare a terra. È stato un momento che non auguro a nessuno. Se quel palo non avesse avuto una pedana che ha almeno in parte attutito la caduta il mio bambino sarebbe morto. Adesso voglio solo che si riprenda. Quel tronco era marcio, mi chiedo se avesse avuto la necessaria manutenzione». A parlare è il papà del ragazzino di 10 anni rimasto gravemente ferito nell’incidente di domenica al Parco avventura Dolomiti Action di Cavalese, nel quale è rimasto ferito l’amico Paolo Alessio, 42 anni di Romano d’Ezzelino, dimesso ieri dal Santa Chiara di Trento, dove era stato ricoverato con un trauma cranico e diverse contusioni.

Il bambino, invece, è ancora ricoverato con pneumotorace e lesioni al rene destro. «Mio figlio era sulla piattaforma a circa sei metri da terra, era già imbragato, pronto a farsi scivolare lungo la corda appeso alla carrucola - racconta il papà di Bassano del Grappa - Io e il mio amico eravamo sulla rete sottostante in attesa del nostro turno. Il palo si è spezzato alla base. Io sono piombato al suolo ma sono riuscito a trattenerlo un po’ alla rete, Paolo invece è caduto in perpendicolare, dritto come un sasso, praticamente si è “insaccato” a terra. Ho visto la pedana su cui era mio figlio schiantata: sono corso da lui, era stordito, spaventato e molto dolorante».

Il bimbo accompagnato dal papà è stato trasportato all’ospedale in elisoccorso. «Stiamo aspettando gli esiti di tutti gli accertamenti - spiegava ieri pomeriggio il padre - le tac non avrebbero dato risultati preoccupanti, ma c’è la questione della rottura renale che pare più complessa. È ancora presto per sbilanciarsi».

Per i bassanesi era la prima volta in quel parco. Al momento del terribile incidente, avvenuto verso mezzogiorno, stavano praticamente completando il percorso avventura. «Era l’ultima tappa - specifica il papà -. Il tronco si è spezzato alla base, all’altezza della protezione in alluminio. Il volo è stato terrificante. Mio figlio è stato miracolato, probabilmente lo siamo stati tutti. Azioni legali contro il parco? Prima devo pensare a portare a casa mio figlio, poi penseremo al da farsi».

Nel frattempo l’intera area è stata posta sotto sequestro dai carabinieri. Il magistrato di turno, il pm Pasquale Profiti, ha aperto un fascicolo per “lesioni colpose” plurime.













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