«Su Eremo e sanità il sindaco Betta si è svegliato tardi»

ARCO. Inevitabili le reazioni in conseguenza delle parole del sindaco di Arco Alessandro Betta rivolte alla gestione della sanità altogardesana. Dopo la richiesta di maggiori attenzioni per il...



ARCO. Inevitabili le reazioni in conseguenza delle parole del sindaco di Arco Alessandro Betta rivolte alla gestione della sanità altogardesana. Dopo la richiesta di maggiori attenzioni per il proprio territorio proprio in chiave sanitaria, apparse ieri su queste colonne, Betta è stato oggetto di diverse prese di posizione a partire dal Comitato salviamo il punto nascite, passando per i vari esponenti politici, che hanno quindi chiesto conto del suo peso politico durante la consiliatura provinciale. «Ho fatto fatica a credere alle parole che il sindaco di Arco ha usato sui quotidiani locali - scrive la consigliere rivana Franca Bazzanella -. ho riletto e ascoltato con attenzione i suoi concetti, le sue espressioni e mi sono fermata a pensare se in questo lungo periodo, io, abbia vissuto in un sogno». Bazzanella ricorda come il sindaco di Arco, nonostante le 12 mila e più firme, non abbia mai convocato il Comitato Salviamo il punto nascite di Arco senza mai prendere le loro parti. Duro anche il presidente del Comitato Riccardo Cargnel: «Rimaniamo basiti. Ci pare un goffo tentativo di rifarsi una verginità politica che i fatti pregressi ampiamente smentiscono».

Presa di posizione dura anche del consigliere comunale di Arco Giovanni Rullo e del candidato presidente alle provinciali Roberto De Laurentis, entrambi per la lista Tre. «L’uscita del sindaco Betta sarebbe comica, se non fosse tragica - scrivono - poiché sembra accorgersi solo adesso, dopo mesi di silenzio assordante, pilatesco e complice, dei danni inferti alla sanità locale dall’assessore provinciale Zeni, in particolare alla Casa di cura Eremo. Quasi risvegliato d’improvviso dal profumo delle elezioni il sindaco sembra finalmente realizzare come l’Eremo sia un’eccellenza a livello nazionale, non solo da tutelare ma addirittura da supportare per gli ingenti investimenti tecnologici in atto. La tutela delle realtà locali è il compito di un sindaco, al quale, poi, non dovrebbe mancare il coraggio di impugnare delibere ingiuste o penalizzanti».

Infine, laconico ma duro anche il commento dei consiglieri di minoranza Andrea Ravagni e Bruna Todeschi: «Sono fuori tempo massimo. Si cerca di salvare il salvabile». (l.o.)













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