ALTO GARDA. Per capire se qualcuno ha bisogno di aiuto, prima bisogna capirsi in generale: per questo già da qualche anno la Comunità Alto Garda e Ledro si avvale di un incarico esterno di mediazione interculturale e interpretariato. Destinatari degli interventi socioassistenziali della Comunità di Valle, infatti, sono spesso stranieri o apolidi residenti o che si trovino occasionalmente sul territorio provinciale e che versino in situazioni di bisogno tali da esigere interventi non differibili, per insufficienza o mancanza del reddito familiare, per incapacità di un soggetto di provvedere ai propri bisogni o per circostanze che evidenziano un bisogno di carattere affettivo-educativo o che vedono esposizione al rischio di emarginazione. «Alcuni interventi – spiegano dal servizio socioassistenziale dell’ex C9 – necessitano dell’attivazione di mediazione interculturale e di interpretariato in considerazione delle difficoltà linguistiche presenti nell’utenza per la quale è necessario individuare la situazione in essere e gli effettivi bisogni, per mirare il progetto assistenziale da attivare». Allo scopo è stata incaricata nuovamente la cooperativa sociale “Città Aperta” di Rovereto, che copre l’attività di mediazione interculturale e interpretariato per le seguenti lingue: arabo, albanese, algerino, senegalese, ucraino, russo, cinese, polacco, portoghese/brasiliano, francese, spagnolo, urdu/pakistano, serbo/croato, macedone, rumeno, inglese, moldava, thailandese, sudan e eritrea. La spesa presunta per il servizio 2018 è di 900 euro, ma bisognerà poi vedere se sarà confermata a consuntivo: il costo per intervento è di 26 euro all’ora più Iva, il rimborso spese di viaggio dell’interprete è di 0,40 euro a chilometro. L’intervento minimo è di mezz’ora.

(m.cass.)