Novità per Villa San Pietro: potrebbe cambiare aspetto 

Il caso ad Arco. La proprietà ieri ha incontrato l’assessore Stefano Miori e si è resa disponibile ad apportare le modifiche sulla facciata: «Ma non è vero che garantisce un aumento di cubature»


Gianluca Ricci


Arco. L’aspetto esteriore del nuovo compendio edilizio che sorgerà al posto di Villa San Pietro potrebbe cambiare rispetto al progetto originale. È quello che ha assicurato la proprietà all’assessore all’urbanistica Stefano Miori, con cui ha avuto un incontro ieri mattina. Presente anche il consigliere Mauro Ottobre, che nel corso del dibattito consiliare in cui lo scorso febbraio era stato approvato il nuovo piano attuativo aveva presentato uno specifico ordine del giorno in cui si chiedeva di intercedere presso la proprietà per provare a modificare il progetto originale. Una proposta accolta dalla maggioranza dei presenti e che ha portato all’incontro di ieri.

Incontro interlocutorio

Un incontro ovviamente interlocutorio, come ha confermato l’assessore Miori: «Il grosso del dibattito in consiglio comunale – ha detto – si è concentrato sull’elemento estetico del progetto, un progetto peraltro scelto da una commissione di esperti al termine di un concorso di idee particolarmente partecipato. La richiesta dei più è stata quella di provare a rivedere la forma delle facciate, in modo che il contrasto fra il nuovo e l’esistente non risulti troppo stridente. Di per sé – ha aggiunto l’assessore Miori – il piano attuativo non esclude che si possano apportare modifiche, anche se potrebbe risultare complesso dal punto di vista operativo». La proprietà si è comunque dichiarata disponibile a prendere in considerazione la richiesta, anche se i passaggi da compiere prescindono sostanzialmente sia dal volere dei proprietari che da quello dell’amministrazione comunale.

Il dialogo

La pratica dovrebbe infatti prevedere la ripresa del dialogo con la commissione paesaggio e pianificazione della Comunità di Valle. L’importante è non rallentare il percorso, visto che l’operazione si prolunga da ormai dodici anni: un’opzione praticabile sarebbe quella di ragionare su eventuali modifiche da apportare mentre verranno svolti i lavori di abbattimento dell’esistente e di realizzazione delle parti interrate, mesi utili per raggiungere un compromesso che metta d’accordo tutti. «Mi preme far notare però – ha concluso l’assessore Miori – che quanto sostenuto dagli ambientalisti pochi giorni fa non corrisponde al vero, visto che la trasformazione non garantisce un aumento di cubature così elevato e che l’area verde precedente, chiusa e dunque non fruibile dai cittadini, sarà rimodulata e resa praticabile, pur se privata. Mi dispiace che si inizi una campagna elettorale proprio dai temi preferiti dicendo un sacco di bugie».













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