«A Nago avvistato di notte un esemplare di lupo» 

Il caso. Mario Mazzoldi, rettore della sezione cacciatori locale, conferma che è stata ritrovata anche una carcassa di capriolo sbranato a passo San Giovanni: «Ma non è pericoloso per l’uomo»


Aldo Cadili


Nago torbole. «L'orso che passeggia nelle vie di Nago è certamente una novità destinata in futuro a diventare per i centri abitati del Trentino non un avvistamento isolato e pertanto non merita particolare attenzione tra la gente e nemmeno essere riportato sul popolare Facebook, come per questa vicenda». Riportiamo il parere di Mario Mazzoldi, rettore della sezione cacciatori di Nago-Torbole, un riconosciuto esperto faunistico ed ambientale in ambito provinciale, che non si meraviglia della presenza del plantigrado nell'abitato naghese. «Qualche notte fa - prosegue Mario Mazzoldi - un analogo copione era avvenuto nel centro di Malcesine, documentato da foto apparse su un quotidiano locale. Era lo stesso orso che, poi, risalito lungo le pendici del Baldo, che costeggiano il lago di Garda era giunto nel nostro territorio. Un itinerario boschivo molto battuto da decine di cinghiali che hanno il loro habitat nella riservata demaniale di Navene. L'animale selvatico in cerca di cibo ha forzato l'ingresso di cascinali e si è ripetuto con un’arnia a Castel Penede. Per il momento non si conosce la direzione intrapresa dopo la passeggiata notturna a Nago, ma dalle videocamere sarebbe da escludere l'inoltro nella Busa».

Si tratta di un esemplare adulto, mentre quello che staziona sul Baldo trentino è ancora giovane e, trattandosi del periodo degli “amori”, sarebbe alla ricerca di una compagna. Un’altra ipotesi della presenza dell'orso in paese sarebbe l'"odore" lasciato due notti precedenti dal passaggio, in transumanza, di un consistente gregge di pecore, oltre un migliaio, che era giunto dalla antica strada della Maza, ora per mtb. Un fatto è inconfutabile. Gli animali selvatici “invadono” sempre più i territori abitati, perché attualmente sono favoriti dall’isolamento delle persone relegate in casa, a causa del Coronavirus, bloccata ogni attività esterna e la viabilità ridotta ad un lumicino. Con tali condizioni la fauna alpestre (caprioli, camosci, cervi) scende più facilmente alle quote più basse, magari nel fondovalle, alla ricerca dei ghiotti germogli delle piante che per ora non ci sono sulle zone in quota del Baldo ancora innevate.

Accanto alle timide presenze di questi animali si è aggiunta per la prima volta quella del lupo. «È stato avvistato di notte a passo San Giovanni da un camionista di un’azienda di Arco e vi è la conferma dal ritrovamento in zona di una carcassa di un capriolo sbranato. Le persone non devono temere alcun pericolo», conferma il rettore Mazzoldi. «Si tratta di un unico esemplare, probabilmente, staccatosi dal branco avvistato sul Baldo aviense il quale in precedenza in quel di Mori si era reso protagonista di 4/5 episodi del genere».

Il rettore Mazzoldi ricorda, infine, che il traffico ridottissimo di questo periodo lungo la ex statale Busa-Vallagarina ha evitato lo stillicidio di caprioli e altri ingulati.













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