Madrid valuta spostamento fiscalità dall’elettricità ai carburanti



Quotidiano Energia - Aumentare del 28% le accise sul gasolio e del 10% quelle sulla benzina e dell’1,3% l’Iva su entrambi i prodotti, con l’obiettivo di compensare una contestuale riduzione degli oneri che gravano sulla bolletta al fine di ridurre il prezzo finale dell’elettricità del 6,8%. E’ la proposta contenuta nel rapporto finale del gruppo di 14 saggi istituito 8 mesi fa dal ministero dell’Energia spagnolo allo scopo di elaborare la nuova legge sul clima e la transizione energetica. Il rapporto, che sarà presentato la prossima settimana al ministro Álvaro Nadal e di cui la stampa iberica ha fornito ampie anticipazioni, indica in circa 11 miliardi di euro lo spostamento di imposte complessivo dall’elettricità ai carburanti, in un’ottica di rifocalizzazione della fiscalità energetica sulla base delle emissioni di CO2. La proposta, che prevede anche l’eliminazione degli oneri di rete per l’autoconsumo, presuppone un nuovo impulso alle fonti rinnovabili, anche se i “saggi” ammettono che qualora l’obiettivo Ue al 2030 venga incrementato dal 27 al 35% sarà molto difficile raggiungerlo (al momento la quota delle Fer nei consumi finali spagnoli non supera il 18%). Il rapporto, approvato con 11 voti a favore e 3 astenuti, affronta anche i temi della riforma del mercato elettrico, dell’efficienza, della mobilità e delle interconessioni con la rete europea attraverso la Francia. Le proposte faranno ora da base alla nuova legge sull’energia e il clima, che il ministro Nadal non prevede però di presentare al Parlamento prima della conclusione dei negoziati a livello Ue sul Pacchetto Energia. Dei 14 saggi, 7 sono stati espressi dai partiti politici, 3 dalle forze sociali e 4 dal Governo. Tra questi ultimi il presidente del gruppo Jorge Sanz (ex d.g. Energia), Ignacio Grangel (presidente dell’operatore del mercato Omie) e Miguel Duvison (direttore Operazioni del Tso Ree).









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