A Venezia la passerella di Deneuve e Binoche 

La Mostra Internazionale del Cinema. Ieri sera il via alla kermesse con le due dive francesi Oggi il Leone d’Oro alla carriera a Almodovar e poi spazio a Brad Pitt e a Scarlett Johannsson 



Venezia. Al via ieri sera la 76/a edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia con la cerimonia di apertura e la presenza di star internazionali da tutto il mondo. Madrina della manifestazione, l'attrice napoletana Alessandra Mastronardi, che oltre la serata d’ apertura condurrà anche la serata di chiusura della rassegna. Sul red carpet, per il decimo anno consecutivo, la conduzione è stata affidata a Livio Beshir, volto ufficiale di Rai Movie, che ha raccolto le dichiarazioni delle star sul tappeto rosso, per tutta la durata della manifestazione. C’era molta attesa per le due attrici francesi, Catherine Deneuve e Juliette Binoche che hanno aperto la kermesse con «La Veritè» di Kore-Eda Hirokazu. «Nel 2011 mi ha contattato Juliette Binoche chiedendomi di fare un film con lei da una piece ambientata nel camerino di un’ attrice», dice il regista giapponese Kore-eda Hirokazu, Palma d’ oro a Cannes nel 2018 con “Un affare di famiglia”. E si deve alla Binoche, 55 anni, una delle attrici francesi con più film d’ autore nel curriculum, la tessitura della tela che alcuni anni dopo ha portato al film, lungamente applaudito oggi dalla stampa. «Aspettavo di lavorare con Kore-Eda da anni. Realizzo oggi tutti i miei sogni - racconta la Binoche - perchè nel film sono la figlia di Catherine Deneuve ed io ero piccola quando mi innamorai di lei, questo simbolo della femminilità e grande attrice. Per me è una vera consacrazione». Durante le riprese Juliette Binoche ammette di essere stata in difficoltà: «Il regista gesticolava continuamente, sospirava, si divertiva a provocarmi: erano le sue indicazioni per farmi entrare nella storia».

«Ho messo molto di me stessa come donna nell'attrice protagonista della storia» ammette dal canto suo Catherine Deneuve, 75 anni. «Ciascuno ha raccontato se stesso, andando alle cose essenziali della personalità e tralasciando il superfluo», spiega. Fabienne, la coprotagonista del film, circondata da persone che la amano e la temono per il suo essere distante, è una madre di fatto anaffettiva, concentrata solo sulla professione e sui suoi ricordi anche dolorosi. «Io la capisco perfettamente questa donna», aggiunge la Deneuve sottolineando di non essere però una “macchina d’interpretazione” come la Fabienne del film. La verità e la non verità: ce n’ è di più sulla scena o nella vita reale. L’ incontro tra madre e figlia, con la complicità della nipotina Charlotte e del genero attore di serie B (Ethan Hawke), si trasformerà in un confronto sul passato e i risentimenti reciprochi che le avevano allontanate, in una sorta di resa di conti persino prolifica: Fabienne e Lumir, al culmine delle rivelazioni, finalmente si abbracciano e si commuovono. «Tutta questa emozione sprecata per la vita privata!», dice Fabienne/Deneuve che chiede al regista di rigirare la scena del film che sta girando. Quanto al programma di oggi, 29 agosto,il programma prevede Pedro Almodovar, che riceverà il Leone d’ oro alla carriera per poi assistere alla proiezione di uno dei suoi capolavori, “donne sull'orlo di una crisi di nervi” (1988); Brad Pitt cosmonoauta in viaggio verso i limiti del sistema solare per cercare il padre scomparso (Tommy Lee Jones) in “Ad astra” di James Gray; Scarlett Johansson e Adam Driver marito e moglie in crisi in “Marriage story” di Noah Baumbach, e la saudita Haifaa Al Mansour (La bicicletta verde), regista del terzo film al debutto, nella giornata, per Venezia 76, “The perfect candidate”.













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