Basket Serie A

Trainotti: «È un’Aquila che mi piace»

Il g.m. bianconero e gli ultimi colpi di mercato: «Un play importante e un esterno di prospettiva. E c’è Conti»


di Federico Fuiano


TRENTO. «La nostra è una squadra che ci piace». Non nasconde la propria soddisfazione il general manager della Dolomiti Energia Trentino, Salvatore Trainotti, reduce dalla Summer League di Las Vegas, che giovedì ha fatto il punto sul mercato dell’Aquila Basket. Il dirigente bianconero ha esordito parlando proprio dell’approccio all’esperienza americana: «Rispetto agli altri anni siamo partiti da una situazione iniziale completamente diversa, avendo già in squadra Toto Forray, Diego Flaccadori, Beto Gomes, Shavon Shields, Dominique Sutton e Luca Lechthaler. A questi abbiamo aggiunto Ojars Silins, che siamo convinti possa essere il giocatore giusto per il nostro sistema, e Chane Behanan. Quest’ultimo è un 5 undersized con buone mani, viene da un programma importante come quello di Louisville e siamo convinti che possa fare molto bene nel basket europeo».

Aquila Basket, il g.m. Trainotti e gli ultimi colpi di mercato

Dopo l'ingaggio di Behanan, alla Dolomiti Energia mancano un playmaker straniero ed un esterno comunitario (video Maurizio Di Giangiacomo/YouTube)

Il g.m. trentino ha poi illustrato le proprie idee dal punto di vista tattico: «Tutte le nostre scelte vengono fatte in base al sistema. Nei nostri anni di A abbiamo sviluppato un sistema difensivo particolare, con molti cambi e pressione sul perimetro; la nostra non è una squadra tradizionale». Il miglior dirigente d’Italia del 2015 ha quindi fatto il punto sul mercato: «Per completare la squadra ci mancano il play e il settimo straniero, che sarà un esterno, senza dimenticarci che in casa abbiamo Luca Conti, ragazzo su cui puntiamo molto. Il play sarà un giocatore importante, mentre l’ultimo acquisto sarà un giocatore di prospettiva. Appena ci sarà l’opportunità, la coglieremo; la Summer League è finita da due giorni e solo ora si inizia a muovere il mercato. Noi non siamo l’anti-Milano, né a livello di budget, né come storia – ha proseguito Trainotti – ma il nostro obiettivo rimane quello di essere competitivi. Per farlo ovviamente dobbiamo fare scelte diverse e usare un’altra strada, sfruttando le nostre peculiarità, la nostra organizzazione e la poca pressione che ci circonda».

Il deus ex machina bianconero ha inoltre sottolineato come la finale scudetto raggiunta lo scorso anno rappresenti uno stimolo a migliorarsi: «Dopo aver giocato la finale è inevitabile che dall’esterno cambino le aspettative. Dobbiamo quindi alzarci di livello migliorando la qualità del lavoro, l’aggiunta allo staff tecnico di Lele Molin va proprio in questa direzione».

Infine Trainotti ha concluso rivolgendo lo sguardo alle rivali in campionato e in Eurocup: «Bologna sta prendendo giocatori di alto livello, ha deciso di investire pesantemente e quando a farlo è una piazza così fa sempre piacere. Milano è una grande squadra, ha preso Pianigiani che è uno dei migliori allenatori d’Europa. Quello dell’Eurocup è un girone tosto. Gran Canaria e Zenit sono fortissime, l’Asvel di Tony Parker ha un grande progetto e vuole tornare in Eurolega, e poi ci sono l’Ulm, che ha dominato in Germania, e il Tofas, che ha un grande budget».

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