Thomas non si ferma Ballerà con le stelle anche negli Stati Uniti

Sci nautico: il campione trentino tra la rabbia per il titolo europeo sfumato e la prossima avventura in televisione


di David Ressegotti


TRENTO. La rabbia per il titolo europeo sfumato domenica scorsa a Recetto per un errore del pilota non è ancora sbollita, ma Thomas Degasperi guarda già avanti. Il campione del mondo trentino vuole vincere ancora, ma strizza anche l’occhio ad una nuova esperienza televisiva, questa volta negli States.

Lei è reduce da una sfortunata gara per il titolo europeo: domenica scorsa, a causa di un errore del pilota, ha perso l'oro nello slalom maschile e ha chiuso al 3° posto, pur avendo guidato la classifica da capolista fino all'ultimissima prova.

«Sì, è stata una vera delusione, tenevo molto a vincere ancora il titolo. Il pilota si è subito scusato, era in lacrime; ma quel che più mi fa più rabbia è la lunga attesa di mezz'ora prima che la giuria si decidesse a visionare il filmato e darmi ragione. Nel frattempo tutti gli atleti avevano finito le loro prove e la manifestazione era già stata chiusa, perciò non ho voluto sfruttare l'opportunità di sciare di nuovo per fair play verso i miei rivali. Ma, a distanza di una settimana, l'amaro in bocca rimane...»

Resta comunque la Coppa del Mondo 2012: dopo 5 prove, lei è in testa alla generale.

«Sì, ci sono ancora 3 gare, ma la competizione sta andando molto bene: a parte la prima tappa, che ho saltato per impegni... televisivi, ho chiuso due volte al primo posto (Messico e Atlanta), una al secondo e uno al quarto. Comunque, l'obiettivo fondamentale per me, persi gli Europei, resta il campionato mondiale in palio in Cile l'anno prossimo».

Quest'anno l'abbiamo vista in una veste davvero inedita, a Ballando con le stelle: a quanto pare, lei si trova a suo agio davanti alle telecamere quasi quanto dietro a un motoscafo...

«No, no (ride, ndr). Lo dico anche a quelli che ora hanno iniziato a fermarmi per strada: io non sono un ballerino, sono uno sciatore. Ma sono felice di aver fatto conoscere la mia disciplina a una platea di 15 milioni di spettatori: lo sci nautico italiano merita di avere più visibilità. Per lo stesso motivo, sono contento anche di essere stato contattato dai curatori dell'edizione americana. È possibile che, la prossima primavera, io finisca per partecipare anche alla versione a stelle e strisce del programma: dato l'enorme successo che il format ha oltreoceano, sarebbe una bella occasione per dare ancora più notorietà al mio sport».

Infatti, ormai la sua patria sono gli Stati Uniti.

«Sono in America da quasi dieci anni, da quando l'Università della Louisiana mi ha offerto una borsa di studio. Anche dopo la laurea in marketing sono rimasto negli U.S.A., a Orlando, che è la Mecca dello sci nautico. Clima ideale, i servizi migliori e anche le ultime novità tecnologiche sono lì, non si discute. Però tutte le estati, e non appena è possibile, torno a Caldonazzo per aiutare mio padre Marco con la sua scuola; anzi, provo sempre a convincere i miei colleghi americani a venire da noi, così metto anche a frutto la mia laurea... E infatti non sono pochi gli sciatori statunitensi che da qualche anno vengono qui a sciare e passare l'estate, incantati dalla bellezza del luogo».

Del resto, la “scuola” trentina di sci nautico è legatissima alla famiglia Degasperi.

«Mio padre ha allenato molti campioni; non appena ho avuto 5 anni ha messo gli sci ai piedi anche a me. Gli sono molto grato per questo, anche se ammetto che da giovane ho provato molti sport diversi (nuoto, calcio, sci, judo...): solo dopo il 2001, grazie alle prime vittorie internazionali e alla chiamata dell'università americana, ho capito che era quella la mia strada».

Lei in questi anni è diventato un esempio per i giovani sportivi trentini. E magari, sul lago di Caldonazzo, è già riuscito anche a vedere il suo successore...

«Ci sono molti ragazzi promettenti. In particolare, ora mi sto allenando con Carlotta La Ganga. La trentina ha un talento straordinario: pur essendo ancora giovane ha già fatto vedere cose fantastiche».

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