Sutton e i peccati dell’Aquila Basket 

«Non giochiamo con la durezza mentale che servirebbe». Oggi risonanza magnetica per Shields, infortunato a Las Palmas 


di Federico Fuiano


TRENTO. La Dolomiti Energia Trentino è tornata in Italia ieri dopo la sconfitta subita sul campo di Gran Canaria nella quarta giornata di Eurocup. L’Aquila ha mostrato buone cose al cospetto di una squadra superiore, ma allo stesso tempo ha complicato il suo cammino europeo e ha subito la tegola dell’infortunio occorso a Shields (oggi la risonanza magnetica alla caviglia destra). Trento ora si ritrova ultima nel girone D con una sola vittoria all’attivo nella classifica guidata dal Tofas Bursa che ha vinto ben tre gare.

La partita di mercoledì è stata decisa dalla lotta sotto le plance, dove i bianconeri sono stati surclassati dalla formazione iberica, come dimostra il dato dei rimbalzi totali (41-26), e proprio di questo ha parlato a fine gara il grande protagonista della sfida Dominique Sutton. Come successo nell’ultima uscita europea contro il Tofas, l’ala statunitense ha giocato alla grande e ha realizzato 23 punti.

«La cosa fondamentale era difendere i nostri tabelloni e non concedere secondi possessi. Nel primo tempo abbiamo fatto un gran lavoro sotto questo punto di vista, poi loro hanno girato l’inerzia anche grazie a dei tap-in. A fare la differenza sono state le palle vaganti e i loro rimbalzi offensivi. Ma alla fine penso che abbiamo fatto una partita abbastanza solida, ovviamente avremmo potuto fare molto meglio. Contro Varese sarà fondamentale competere e giocare solidamente – spiega un deluso Sutton – Questa è sempre stata la nostra forza come squadra. Al momento, né in campionato né in Eurocup stiamo giocando con la giusta determinazione e con la durezza mentale che ci serve. Sabato dovremo essere la squadra più dura e più solida possibile».

Al termine della sfida ha parlato anche l’allenatore bianconero Maurizio Buscaglia. «Sotto pressione abbiamo avuto troppa fretta in attacco e questa ci è costata cara. Sapevamo che Gran Canaria era una squadra con stazza e di grande fisicità, a cui piace andare in post basso e usare il pick and roll. Nonostante tutto per 25-28 minuti abbiamo fatto bene, muovendo la palla – spiega Buscaglia – Ora il prossimo salto in avanti da fare sarà quello di giocare meglio negli ultimi cinque minuti. Dobbiamo muovere la palla e attaccare sul lato debole, ma forse sotto questo aspetto abbiamo ancora del lavoro da fare per migliorare».

Per tutte le italiane impegnate in Eurocup è stato un Halloween da incubo, visto che Torino e Reggio Emilia hanno perso davanti al proprio pubblico contro Daroussafaka e Hapoel Jerusalem.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano