Sci

Saggio De Aliprandini: «Un passo alla volta con Steve e Michelle»

Il trentino parla del rapporto con l’allenatore Locher («con lui parlo tedesco») e la fidanzata Gisin, sciatrice svizzera


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Decimo a Sölden, sesto a Val d’Isere domenica scorsa. E adesso... una bella bronchite. «Ma ce l’avevo già la scorsa settimana e in gara non mi ha frenato», assicura Luca De Aliprandini, migliore degli azzurri nell’ultimo gigante di Coppa del mondo. Il noneso delle Fiamme Gialle ha uguagliato il miglior piazzamento della carriera e conta di ripetersi sabato prossimo, quando si tornerà a gareggiare a Val d’Isere, ma sulla tradizionale Face de Bellevarde. «È lì che nel 2014 avevo colto il primo sesto posto e, anche l’anno scorso, prima di uscire stavo andando forte».

Il grave incidente al ginoccchio sinistro del 2014 e la travagliata scorsa stagione sono alle spalle e il 27enne sta scalando la classifica. «Era importante partire così, adesso sono a ridosso dei primi 15, ma continuo a pensare ad una gara alla volta, puntando alla top ten».

Il podio, insomma, non è un’ossessione, del resto gli avversari non mancano. Domenica scorsa è andato in scena lo show dei padroni di casa, quattro nei primi cinque.

Qualche anno fa lo squadrone del gigante era l’Italia: torneremo a comandare?

«Io sono dell’idea che per avere una squadra così serve un leader come Pinturault: accanto a lui, sono cresciuti anche gli altri – dice Luca – Nel nostro caso, almeno a breve termine, non vedo all’orizzonte un campione così forte».

Non potrebbe diventare lei il Pinturault azzurro?

«Io ci spero, ma non mi faccio troppe illusioni: so solo che se continuerò a mettere assieme due buone manche, i risultati arriveranno».

Appuntamento per il podio in Alta Badia?

«Sarebbe il massimo, la Gran Risa è la gara di casa, mi dà un’emozione speciale»

Dietro a lei, Tonetti e qualche “vecchietto terribile” come Mölgg e Eisath, chi c’è?

«C’è qualche giovane interessante, Maurberger va forte in Coppa Europa, ma in Coppa del mondo non è facile».

Con il suo tecnico Steve Locher come si trova?

«È un tipo di poche parole, ho la fortuna di parlare il tedesco, perché con l’italiano fa ancora un po’ fatica».

Parla il tedesco anche con la sua Michelle Gisin? Da quanto tempo siete legati?

«Da più di due anni: ci conoscemmo a Ushuaia. È svizzera di Engelberg, nel cantone di Lucerna, distante da Tuenno, ma il mestiere di sciatori rende le cose più semplici».

Twitter: @mauridigiangiac

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