Sport giovanile

Piccoli rugbisti crescono (e si divertono)

In via Fersina il secondo concentramento di minirugby: il punto sul movimento con Guido Rebesco (Fir)


Paolo Trentini


TRENTO. Quasi 200 piccoli atleti, sei squadre, una palla ovale e tanta voglia di divertirsi. Si è svolto domenica scorsa in via Fersina il secondo concentramento stagionale di minirugby. Alla giornata hanno partecipato più di 180 ragazzini delle squadre di Trento, Lagaria, Sudtirolo e Bolzano ai quali si sono aggiunti quelli del Valpolicella (presente con due squadre) e dei bresciani del Lupos. Alla giornata hanno partecipato i ragazzini dai 6 ai 12 anni divisi nelle rispettive categorie: under 12, under 10, under 8 e under 6. Già, anche i bambini del primo anno di scuola elementare hanno preso parte alla giornata disputando nei piccoli campi, ricavati all'interno di quello utilizzato dalla prima squadra, delle partite amichevoli contro i pari età. In questo caso, come sempre accade quando entrano in campo i più piccoli, non è mancata una buona dose di confusione mista a entusiasmo che ha divertito molto i genitori e i presenti sulla tribuna. Nel minirugby e in particolare per i ragazzini più piccoli, i contatti sono ridotti al minimo indispensabile, e i placcaggi sono più blocchi che veri tentativi di fermare con la forza l’avversario, proprio per evitare ai ragazzi di farsi male e allo stesso tempo cominciare a inserire i concetti di sostegno e insegnare ai bambini a correre in aiuto del compagno. Per gli stessi motivi è vietato il gioco al piede.
Nel corso della giornata, tutte le squadre si sono scontrate, volutamente senza classifica finale per non esasperare i toni e per sottolineare la voglia di fare festa e di imparare a giocare a rugby e domare la palla ovale, cosa non facile nemmeno quando si cresce. Non è mancato, come lo spirito e il regolamento del rugby impone, il terzo tempo, dove i ragazzi hanno potuto chiudere la giornata assieme agli avversari, dirigenti e genitori.

[[(Video) Rugby, che passione: campioni in erba a Trento]]

L’evento è stata l'occasione per fare il punto della situazione del rugby nostrano assieme a Guido Rebesco, delegato regionale della Fir: «Purtroppo - ha spiegato Rebesco - l’impasse del ritiro del Trento è stato un problema non prevedibile che ci ha tolto visibilità. Sono situazioni che possono succedere a livello dilettantistico,una scelta del genere è comprensibile. Meglio chiudere subito piuttosto che affrontare una stagione con l’ansia costante di non poter concludere le partite e giocando contro squadre di livello superiore dove militano anche alcuni rugbisti di alto livello a fine carriera. Il resto va bene, il 20 marzo prossimo Rovereto ospiterà Italia - Galles l'ultima partita del Sei Nazioni della Nazionale Under 20 e sono già partiti sopralluoghi e verifiche e questo darà un ulteriore impulso al movimento. A livello giovanile stiamo crescendo e la giornata di domenica lo testimonia, così come i concentramenti under 16, under 18 e la Coppa Italia seven femminile, disputate rispettivamente a Verona e Trento nelle settimane scorse. Il progetto più ambizioso è quello di creare un centro di formazione stabile per i giovani rugbisti in collaborazione con Valpolicella, Trento e Rovereto e dare loro la possibilità di confrontarsi con altre realtà del nord Italia».













Scuola & Ricerca

In primo piano