Per “Doro” chiusura d’argento 

Mass start. È battaglia tra Wierer e Røiseland fino alle ultime battute. La norvegese la spunta grazie alla sua maggiore brillantezza sugli sci Un epilogo che non toglie nulla all’ennesimo capolavoro della 29enne di Rasun: per lei due primi posti ed altrettanti secondi


Paolo Gaiardelli Bolzano.


bolzano. Grazie Dorothea. Per averci regalato dieci giorni memorabili, per aver sdoganato la bellezza del biathlon al di fuori dei confini della nostra provincia, facendo appassionare, con la tua forza e la tua precisione, migliaia di italiani, per esserci stata, rassicurante ed impeccabile, nel momento in cui tutto lo sport nazionale attendeva il timbro della campionessa, che hai messo e che resterà indelebile. Il cerchio non poteva chiudersi meglio. Con un’altra meraviglia, la quarta in questi campionati che ti hanno consegnato alla leggenda.

Poker di medaglie

Arriva infatti un secondo argento per Wierer, dopo quello conquistato in avvio di Mondiale con la staffetta mista, questa volta nella Mass start, specialità che aveva visto l’altoatesina trionfare nella rassegna iridata di Östersund, nel 2019. Da campionessa a vice campionessa senza rimpianti, perché dopo altre due affermazioni nelle già storiche gare di Anterselva - inseguimento ed individuale -, non ci si poteva aspettare di più. Anche se la gara si era messa bene, con la 29enne di Rasun uscita in testa dall’ultimo poligono, a seguito dell’ennesima ed entusiasmante rimonta. No, non ci si poteva aspettare di più. L’azzurra ci ha provato, ma nel finale ha comprensibilmente e naturalmente accusato la stanchezza. Le gambe della nostra si sono appesantite, di colpo, mentre quelle della scatenata Marte Olsbu Røiseland non hanno tradito. La norvegese si è presa così il gradino più alto del podio, facendo l’en plein sulle nevi di casa nostra, con sette piazzamenti tra le prime tre in altrettante competizioni disputate. Davanti ad una così c’è solo da togliersi il cappello. Dorothea Wierer lo fa e festeggia la seconda piazza, altrettanto sensazionale, come sottolineato dall’affetto dei 25.000 tifosi presenti all’Arena Alto Adige, che, sulla linea del traguardo omaggiano l’atleta con un’ovazione degna di una star quale lei è. La medaglia di bronzo va alla svedese Hanna Öberg, che riesce a sfruttare la sua ultima chance per salire sul podio. La Öberg precede al traguardo la sorprendente polacca Monika Hojnisz-Starega e la francese Julia Simon.

La gioia supera di gran lunga la stanchezza

«Oggi ero stanchissima. Sette gare in undici giorni sono faticose. Peccato che Marte mi abbia superato, ma non riuscivo davvero più a spingere; sono comunque contentissima per la medaglia d’argento - racconta Dorothea Wierer -. Questo Mondiale è passato velocemente, ancora non realizzato che sia finito. Non pensavo che la rassegna iridata andasse così bene, stavo conducendo una stagione buona e sono arrivata qui da seconda nella generale. Non è stato facile gestire la pressione e tutti gli impegni che ti porta il disputare un Mondiale in casa: dopo il primo oro però mi sono tolta un bel peso. Vincere quattro medaglie in casa è una sensazione unica. Adesso bisogna pensare alla Coppa del mondo. Già la prossima settimana sarà ricca di impegni, avrò molto da fare ma cercherò di riposarmi il più possibile. Devo restare al massimo per cercare di vincere la classifica generale, anche se la concorrenza resta tanta e forte».

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