Paternoster, omnium d’argento 

Ciclismo su pista. Ai Mondiali di Pruszkow la nonesa s’inchina solamente all’esperta olandese Wild nella gara più difficile e oggi cerca il bis assieme alla Balsamo nella Madison (ore 17.40). L’Italia trionfa in campo maschile con l’oro di Filippo Ganna e il bronzo di Davide Plebani


LUCA FRANCHINI


pruszkow (polonia). La medaglia della consacrazione. Ieri Letizia Paternoster è salita sul secondo gradino del podio ai Mondiali di ciclismo su pista di Pruszkow, in Polonia. Una medaglia d’argento dal grande peso specifico, conquistata nella specialità olimpica dell’omnium, la gara che premia l’atleta più costante e completa. La più forte.

Due soli punti hanno separato la 19enne di Revò dall’impresa: 117 per la campionessa in carica Kristen Wild, 115 per la trentina. Questione di centimetri, nulla in confronto ai chilometri di esperienza e agli anni che separano le due, con la nonesa lanciata a tutta velocità verso l’obiettivo a cinque cerchi di Tokyo 2020.

Quella arrivata ieri è la ventunesima medaglia della carriera per Letizia in una rassegna internazionale su pista (tra Mondiali ed Europei), la terza iridata tra le Élite dopo i due bronzi dello scorso anno nell’inseguimento a squadre e nell’americana.

Il pomeriggio della Paternoster è iniziato nel migliore dei modi, con il successo nello scratch, una corsa in linea di 7,5 km. Il gruppo si è presentato compatto all’ultimo dei 30 giri in programma, con l’azzurra che ha incamerato i primi preziosi 40 punti, precedendo nel tiratissimo sprint finale l’australiana Annette Edmondson, l’americana Jennifer Valente e la grande favorita Kristen Wild.

Alle 17 è stata la volta della “tempo race”, gara di gruppo di 30 giri che, dopo le prime cinque tornate di "lancio", prevede uno sprint a punti a ogni passaggio. La Paternoster, sapientemente, ha fatto gara sulla Wild, vincendo due volate e chiudendo settima proprio alle spalle della olandese, sesta. La vittoria è andata alla giapponese Yumi Kajihara, poi quarta nella graduatoria finale con 106 punti, gli stessi dell’americana Valente, medaglia di bronzo.

Il capolavoro della nonesa

Letizia ha completato l’opera in serata: nell’eliminazione ha dato prova della propria tenacia, rischiando più volte di uscire di scena anzitempo, per poi chiudere terza (sfinita) dietro alla statunitense Valente e alla Wild e balzare al comando della graduatoria con 104 punti, contro i 102 della olandese. A decidere tutto è stata la corsa a punti, con un continuo botta e risposta tra Wild e Paternoster. A due volate dal termine, le due erano a pari punti. La olandese si è portata al comando con due lunghezze di vantaggio al penultimo sprint e la classifica rimasta congelata fino alla fine: la Paternoster, tatticamente quasi perfetta, non ha trovato la forza per prendere parte all’ultima volata. Dapprima apparentemente sconsolata, poi sorridente sul podio: la 36enne rivale a breve abbandonerà il gruppo e il futuro è tutto dalla parte di Letizia.

Sognando il bis

Oggi alle 17.40 l’azzurra di Revò prenderà parte anche alla Madison, in coppia con la piemontese Elisa Balsamo. L’obiettivo è quello di provare a ripetere la bella prova dello scorso anno, quando Letizia riuscì a infilarsi al collo la medaglia di bronzo, in quell’occasione spalleggiata da Maria Giulia Confalonieri.

Ganna d’oro, Plebani bronzo

Prima del trionfo della Paternoster, era stato Filippo Ganna a regalare la prima medaglia all’Italia, oro dell’inseguimento individuale. Il 22enne piemontese ha confermato il titolo conquistato nel 2018, facendo segnare il nuovo record italiano nelle qualificazioni (4 km in 4’07”456, a due decimi dal record del mondo) e poi superando nella finale per l’oro il tedesco Domenic Weinstein: 4’07”992 il tempo dell’azzurro, 4’12”571 per Weinstein. Bronzo per il bergamasco Davide Plebani .

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