Padun a Innsbruck  brinda con Pinot 

Tappa al neoprofessionista, il francese si prende il Giro


di Luca Franchini


L’ultima tappa al debuttante Mark Padun, il Tour of the Alps 2018 a Thibaut Pinot. La strade iridate di Innsbruck hanno premiato la stoccata da finisseur del 21enne ucraino della Bahrain Merida, alla prima stagione da professionista, e celebrato il transalpino della Fdj-Groupama che, dopo aver perso la corsa per soli 4” dodici mesi fa per mano di Geraint Thomas, è riuscito a salire in cattedra e ha presentato la propria candidatura per un posto sul podio al Giro d’Italia, suo obiettivo dichiarato. Per quanto visto sulle strade trentine, altoatesine e tirolesi, nulla gli è precluso, anche se la corsa rosa sarà ben altra cosa.

Intanto Pinot ha messo in bacheca il Tour of the Alps, con l’unico neo di aver mancato un successo di tappa, che sembrava poter arrivare ieri nella Rattenberg-Innsbruck (164 chilometri). Il francese ha risposto all’attacco del colombiano dell’Astana Miguel Angel Lopez, nato lungo l’ultima delle tre scalate all’Olympia Climb. Ripreso Lopez, Pinot ha rilanciato l’azione, seguito dal sudamericano dell’Astana e da un pimpante Domenico Pozzovivo. I tre hanno fatto il vuoto, mettendo alla frusta Chris Froome e Fabio Aru, quest’ultimo incapace di reagire di fronte ai cambi di ritmo imposti dagli uomini di classifica. Meglio, in prima battuta, hanno saputo fare l’altro portacolori del Team Sky Kenny Ellisonde e Giulio Ciccone. Froome ha accusato il colpo e ha scollinato con una ventina di secondi di ritardo dai tre di testa. Al traguardo, a quel punto, mancavano soltanto 12 chilometri, di cui 6 in discesa. I giochi sembravano ormai fatti, con Pinot lanciato verso la vittoria finale e Lopez e Pozzovivo a contendergli il successo di giornata. A 5 chilometri dall’arrivo, però, è venuto a mancare il necessario accordo, con Pinot a scuotere il capo e Pozzovivo e Lopez – battibili e presumibilmente battuti nell’eventuale sprint a tre – che hanno gettato la spugna. Tra i tre litiganti, a godere è stato il giovane Padun, alla prima stagione da pro con la maglia della Bahrain Merida. Dopo aver lavorato come stopper in favore di Pozzovivo, il classe 1997 ucraino ha piazzato la stoccata vincente ai -3, bravo a sfruttare le proprie doti di cronoman contro e il prepotente tentativo di ritorno dell’australiano della Lotto NL Jumbo George Bennet, secondo a 5” dal vincitore.

Il gruppetto dei migliori, composto da una decina di corridori, è stato regolato allo sprint dal ceco dell’Astana Jan Hirt, con Ciccone e il vincitore della tappa di Merano O’Connor quarto e quinto davanti a Pinot, seguito a ruota da Lopez, Froome e Pozzovivo. Il francese è così riuscito a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro della corsa, precedendo di 15” Pozzovivo (apparso in ottima condizione) e Lopez, con Froome solamente quarto, apparso meno extraterrestre del solito sulle strade del Tour of the Alps e Aru (ieri 13esimo a 38”) scivolato in sesta posizione.

La corsa organizzata dal Gs Alto Garda, alla seconda edizione con la nuova denominazione, non ha deluso le attese, regalando cinque giornate all’insegna del grande ciclismo. Promossi i percorsi, promosso lo spettacolo regalato sui traguardi di Folgaria, Alpe di Pampeago, Merano, Lienz e Innsbruck, promossi i giovani talenti che hanno saputo sfruttare la gara euroregionale come trampolino di lancio, vedi Ivan Sosa, Ben O’Connor e Mark Padun, senza dimenticare il trentino Nicola Conci, ottavo a Lienz, ieri 45esimo e 22esimo nella classifica finale. In chiave Giro, con i tre successi di tappa e una splendida prova corale, l’Astana ha onorato al meglio la memoria del compianto Michele Scarponi e ha fatto capire che al Giro saprà dire la sua. La dirà sicuramente Pinot, con Froome che non ha sfigurato ma nemmeno impressionato come in altri casi. A uscire ridimensionate, invece, sono le ambizioni di Fabio Aru, che ha dichiarato di non avere ancora il cambio di ritmo nelle gambe, sperando che lo possa ritrovare nelle prossime due settimane.

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