Marcialonga

Nel borsino di Bruno ci sono Eliassen e Gjerdalen

Debertolis: «Posso puntare al sesto posto, occhio a Brigadoi»



TRENTO. La Marcialonga, in classico, è una gara speciale, da affrontare tutta a spinta, senza sciolina. Il mattatore di questo inizio stagione in questo genere di gare è Petter Eliassen, lo scorso anno settimo a 26” dal vincitore Tord Asle Gjerdalen. Quest’ultimo sabato scorso si è piazzato secondo alla Diagonela alle spalle appunto di Eliassen. Ma la Marcialonga è la gara dei fratelli Aukland, loro che sulla salita finale hanno fatto scuola e dato severe lezioni a tutti, assieme hanno vinto 6 edizioni su 13, dal 2003, da quando la Marcialonga si è convertita al classico: 4 vittorie per Jörgen e due per Anders. Il primo non sta attraversando un periodo di gran forma, Anders invece è sempre li con i primi.

In ogni caso i pronostici della Marcialonga non sono facili. Tutto dipende anche dai giochi di squadra dei top team di Visma Ski Classics e di come gli atleti di punta arriveranno ai piedi della salita di Cascata.

I più temuti, oltre a Gjerdalen ed Eliassen, sono Kjölstad e Richardsson, ma tra gli iscritti illustri c’è anche gente come Dementiev, Brink, Johansson, Ahrlin, Svärd, Rezak, Bauer, Johnsson, Södergren e tanti altri che, se imbroccano la giornata ed il trenino giusto per Molina, sul traguardo di Cavalese potrebbero dire la loro.

Tra le donne la presenza della polacca Kowalczyk fa notizia, ma in una gara di 70 km come la Marcialonga le favorite potrebbero essere anche Smutna, Boner e Norgren. Quest’anno le donne èlite partono 10’ prima dei maschi, alle 7.50. Sicuramente fino a Canazei saranno da sole, senza riferimenti e trenini dei maschi. Le cose potrebbero cambiare anche qui.

E gli azzurri? La speranza è sempre ultima a morire. Bruno Debertolis è ancora il riferimento più significativo: «Io sto bene – afferma - ma quest’anno ancora più che in passato saranno i materiali a fare la differenza. Condizioni invernali in Fassa, primaverili in Fiemme. Io punto ad essere con i primi fino a Cascata e poi giocarmela. Quest’anno i primi cinque sono ad un livello stellare, dal 6° al 30° sono tutti li, mi ci metto anch’io. Quest’anno ho visto bene e brillante Mauro Brigadoi, bene anche Mich. Da 1 a 10, io vedo a 9 Eliassen, a 6 Gjerdalen, per la vittoria non vedrei altri, anche se Anders Aukland ha sempre mille risorse».













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