Nato l’Ac Trento dei trentatrè trentini

Calcio. Tanti sono i soci della cooperativa: Gianpaolo Ossola sarà vicepresidente, Fabrizio Brunialti direttore generale



TRENTO. Folla delle grandi occasioni ieri nello studio del notaio Alfredo Dondi in piazza Silvio Pellico. Pochi minuti dopo le 18 trentatrè trentini (non è uno scherzo, contateli...) sono entrati (di buon passo e non trotterellando) per apporre ognuno la propria firma in calce all’atto costitutivo dell'Ac Trento, società dilettantistica cooperativa. Assente dell'ultima ora per improrogabili impegni professionali il presidente della Trentino Volley Diego Mosna, che darà comunque il proprio sostegno al progetto versando la quota associativa, gli altri c'erano tutti, puntuali e “carichi”.

L'Ac Trento, dunque, adesso esiste ufficialmente e oggi la società sportiva verrà affiliata alla Figc con la consegna dell'atto costitutivo e il pagamento di 55 euro. Ottenuto il numero di matricola, l'Ac Trento chiederà ufficialmente alla Federazione Italiana Gioco Calcio l'attribuzione del titolo sportivo del fallito Trento Calcio 1921 (ovvero la possibilità di partecipare al torneo di Promozione) e dei cartellini dei giocatori che erano legati da vincolo pluriennale all'ormai club di via Sanseverino. Servirà qualche giorno ma, nonostante il marasma che regna nella sede di via Allegri a Roma (l'atto di attribuzione del titolo sportivo deve passare dalla capitale e in calce serve la firma del presidente federale o chi ne fa le veci), l'operazione andrà a buon fine nel giro di non troppo tempo.

Tra i soci fondatori c’è un sostanziale equilibrio: c’è la componente imprenditoriale (massiccia), quella istituzionale (Pacher, De Eccher e Scalfi), personalità trentine (Fracalossi), ex giocatori e una rappresentanza anche di tifosi che hanno scelto di sposare in pieno il progetto. Non mancano, ovviamente, i personaggi che conoscono benissimo la sede di via Sanseverino, visto che vi hanno transitato negli anni con diversi ruoli: partendo da Bernabè, vicepresidente a metà anni '90, passando per Betta (ex giocatore), De Eccher (ex giocatore), lo stesso Giacca (che fu tra i soci trentini protagonisti dell'avventura del Trentino Calcio), Giovannini, Malcangio, Moser (presidente sino alla scorsa stagione), Ossola, Paoli (ex vicepresidente nel recente passato) e chiudendo, nel rispetto dell’ordine alfabetico, con Marcello Scali, indimenticato numero dieci dello spareggio di Valdagno nel 1970.

Il consiglio d'amministrazione della società sarà composto da nove persone: oltre al presidente Mauro Giacca, nella “stanza dei bottoni” entreranno anche Betta, Brunialti, Curzel, D'Alessio, Laner, Ossola e Scali. Oggi il cda si riunirà per definire le deleghe, Giampaolo Ossola verrà nominato vicepresidente del sodalizio gialloblù e sarà ufficializzato l'organigramma. Nuovo di zecca sarà il direttore generale, l'ex arbitro e dg del Mezzocorona Fabrizio Brunialti (che conosce bene anche la Promozione, visto che negli ultimi due anni è stato dirigente della Ravinense). Si attende, invece, la risposta di Nello Santin per il settore giovanile.

Ecco, dunque, i 33 soci fondatori dell'Ac Trento in rigoroso ordine alfabetico: Claudio Bernabè, Alberto Betta, Fabrizio Brunialti, Barbara Ciola, Fabio Costa, Carlo Massimiliano Curzel, Luigi D'Alessio, Luigi Deavi, Stefano Deavi, Paolo Decaminada, Manfred De Eccher, Giorgio Fracalossi, Mauro Giacca, Luca Gualteroni, Russel Giovannini, Duccio Landini, Lorenzo Laner, Maurizio Malcangio, Enrico Merz, Giorgio Moser, Giampaolo Ossola, Alberto Pacher, Alessio Paoli, Nicola Paoli, Silvio Pisetta, Donatella Renzulli, Lorenzo Rizzoli, Giovanni Scalfi, Marcello Scali, Diego Schelfi, Lukas Steinwandter, Renato Tomasi e Tiziano Uez.

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