Ciclismo

Milordo sognava il Giro d'Italia in Val dei Mocheni

Don Laghi: "La valle non s'è ancora ripresa dalla botta, ma "macchina" di Diego s'è un po' fermata"


Maurizio Di Giangiacomo


FIEROZZO. Quella di ieri è stata la tappa di Diego Moltrer, e quindi della Val dei Mocheni. Perché Milordo era la Val dei Mocheni. Una valle che in un certo senso non si è ancora ripresa dal tremendo colpo che le ha inferto il 17 novembre scorso la morte del presidente del consiglio provinciale, per tre mandati sindaco della sua Fierozzo ma soprattutto simbolo e motore stesso della comunità mochena e prosecutore dell’azione di valorizzazione della minoranza linguistica iniziata da Pruner e dal padre Milordo senior.

Il Giro del Trentino s’è arrampicato fin quassù per onorare la sua memoria, ma anche e soprattutto perché Diego Moltrer qui avrebbe voluto portare addirittura il Giro d’Italia. «Diego sognava una tappa delle minoranze linguistiche, che coinvolgesse mocheni, cimbri e ladini – racconta il parroco don Daniele Laghi – Ne avevamo già accennato agli addetti ai lavori. Poi, a novembre, è arrivata quella tremenda stoccata, una botta dalla quale la valle deve ancora riprendersi: Moltrer era giovanissimo, nessuno si sarebbe mai nemmeno immaginato di dover cercare un suo successore, la macchina creata da Pruner e dal padre di Diego si è un po’ fermata. La valle spera che possa rimettersi in moto in fretta, per non tornare all’abbandono di 30/40 anni fa».

Chi vuole proseguire nell’opera di Diego Moltrer, qui in Val dei Mocheni, ha saputo quindi trasformare le necessità del Giro del Trentino – sempre più a caccia di territori interessati ad ospitare una tappa – in virtù. «Anche a me Moltrer aveva accennato del suo progetto di portare il Giro d’Italia quassù nel maggio scorso, alla tappa della Panarotta della corsa rosa – spiega il patron del Giro del Trentino Melinda, Giacomo Santini – Io gli avevo proposto una frazione del Giro del Trentino e mi era parso interessato, tanto che cominciammo subito a trattare. Poi è accaduto l’impensabile. Quando imbastimmo la nostra corsa mi ricordai di quel colloquio, all’assembela della Federciclismo ne parlai con Franco Panizza e Graziano Lozzer: scomparso Moltrer – gli dissi – c’è un motivo in più per portare il Giro del Trentino in Val dei Mocheni. La regia, a quel punto, passò al nuovo presidente del consiglio regionale, Chiara Avanzo, e all’assessore comprensoriale Walter Moser, ma un ruolo fondamentale, in seno alla comunità, lo ha avuto proprio don Daniele Laghi».

«Questa tappa ha significati importantissimi – aggiunge lo stesso don Daniele – Accanto a quello sportivo e a quello della promozione turistica, c’è anche quello del ricordo di un personaggio che ha dato tanto a questa valle ma più in generale al Trentino, anche nei pochi mesi nei quali ha coperto il ruolo di presidente del consiglio regionale. Speriamo che questa giornata di festa ci aiuti a scaldare il cuore della comunità, nella speranza di trovare presto l’erede di Diego Moltrer».

Twitter: @mauridigiangiac













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