Giro d'Italia

Matteo Trentin vince a Pinerolo

In fuga tutto il giorno, il borghigiano della Etixx-Quick Step è rientrato su Moser e Brambilla battendoli in volata



PINEROLO (TORINO). Matteo Trentin ha vinto la 18esima tappa del Giro d'Italia, da Muggiò a Pinerolo, di 240 km. Quando sembrava che a giocarsi il successo di tappa fossero il cembrano Moreno Moser (Cannondale) e il compagno del valsuganotto Gianluca Brambilla, a poche centinaia di metri dal traguardo è piombato sulla coppia il borghigiano della Etixx-Quick Step, che li ha preceduti di qualche istante sul traguardo.

Trentin beffa Moser e vince a Pinerolo

Successo di tappa per il borghigiano della Etixx-Quick Step, secondo il cembrano della Cannondale (foto LaPresse)

Due tappe al Tour de France, una al Giro di Svizzera, una classica come la Parigi-Tours. Non si può dire che Matteo Trentin sia un corridore prolifico ma di certo le sue vittorie sono tutte con il bollino blu. Compresa quella al Giro d’Italia, che inseguiva da tempo senza però togliersi la soddisfazione. A 26 anni, il talentuoso corridore di Borgo Valsugana, ingaggiato dalla Etixx-Quickstep proprio per le sue affinità con il ciclismo del Nord, ha rotto il ghiaccio al termine della 18esima tappa, la Muggiò-Pinerolo di 244 chilometri, la più lunga della corsa rosa, sempre saldamente nelle mani di Steven Kruijswijk.

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Nel lotto dei 24 che hanno attaccato dopo soli 7 chilometri, riuscendo ad accumulare anche un vantaggio di quasi 12 minuti, il trentino ha compiuto un autentico capolavoro nell’ultimo chilometro. Davanti, la volata a due tra il suo compagno di squadra ed ex maglia rosa Gianluca Brambilla e Moreno Moser (Cannondale) sembra già scritta, e invece, con un prodigioso recupero, Trentin è rientrato negli ultimi cento metri per lanciare una lunga volata che non ha avuto storia.

«Bellissimo, davvero bellissimo - il commento dell’azzurro dopo l’exploit - Ero in buona condizione ma sono stato sfortunato nelle classiche, sono venuto al Giro con l’obiettivo di vincere almeno una tappa. All’inizio lavoravo per Marcel (Kittel, ndr), poi per Gianluca Brambilla e Bob Jungels. Oggi è andato tutto alla perfezione. Brambilla è uno scalatore ed è partito in salita, io avevo tre persone che tiravano da dietro, finchè ho chiuso da solo all’ultimo momento possibile«.













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