Letizia rimane fuori dal podio 

Ciclismo su pista, campionati europei. Complice una caduta, la nonesa Paternoster non è andata oltre il quinto posto nell’omnium, dopo il bronzo dell’inseguimento a squadre conquistato giovedì. Domani ci riprova nella madison. In campo maschile sesto posto per Elia Viviani



Apeldoorn (olanda). Ci ha provato, ha stretto i denti, con addosso i segni di una caduta, ma non è bastato. Letizia Paternoster ha visto sfumare all’ultimo i sogni di medaglia nella prova dell’omnium ai campionati europei di Apeldoorn, in Olanda. La ventenne di Revò, bronzo giovedì nell’inseguimento a squadre, ha chiuso seconda nello scratch, undicesima nella tempo race, poi splendida seconda nell’eliminazione, terza nella generale prima del via della decisiva corsa a punti, nella scia delle regine del ciclismo su pista, l’iridata olandese Kirsten Wild e la pluridecorata britannica Laura Kenny. Roba da spellarsi le mani dagli applausi.

La prova decisiva

Anche la prova conclusiva era iniziata benissimo per la trentina, che ha però pagato lo sforzo nel finale, complici gli attacchi a ripetizione della bielorussa Sharakova, della polacca Pikulik e della danese Dideriksen, con le big Wild e Kenny a guardare, forti della migliore situazione di classifica rispetto alla nonesa. Letizia, vice campionessa del mondo della specialità, si è dovuta accontentare del quinto posto (104 punti), a 8 lunghezze dal podio, con la consolazione di essersi tenuta alle spalle Dideriksen e la francese Copponi. Il titolo è andato alla Wild (116 punti), l’argento alla britannica Kenny (114), il bronzo alla bielorussa Sharakova (112). Quarta la polacca Pikulik (106).

Scratch e “tempo race”

L’azzurra di Revò aveva iniziato bene la giornata, seconda nella volata che ha deciso la prova dello scratch, battuta solamente dalla due volte campionessa olimpica dell’omnium, la 27enne inglese Laura Kenny, che nel palmares vanta in totale quattro ori a cinque cerchi e sette titoli iridati. Detto tutto. Alla luce dell’ottimo risultato centrato nella prima prova, la ventenne di Revò ha fatto gara sulle ruote delle dirette concorrenti al podio nella tempo race, gara in cui, dopo i primi cinque giri di lancio, a ogni tornata si ha uno sprint che assegna un punto al vincitore. Wild, Kenny, Dideriksen e Paternoster non hanno risposto all’attacco della tedesca Gudrun Stock e dalla biellorussa Sharakova. Le due hanno guadagnato un giro e i relativi 20 punti, classificandosi nell’ordine davanti alla francese Copponi. Undicesima la Paternoster, che ha limitato i danni nei confronti di Kenny (settima) e Wild (decima).

La caduta di Letizia

La Paternoster è tornata a ruggire nell’eliminazione. Caduta a metà gara, si è prontamente rialzata. Nemmeno il tempo di leccarsi le ferite. Alla ripresa della corsa ha dato prova di tutta la propria forza e qualità. La trentina ha avuto la meglio sulla Dideriksen (quarta) e ha poi sprintato in faccia alla pluridecorata Kenny (terza). Esausta, Letizia non ha trovato la forza per battere la Wild e ha chiuso seconda, risalendo fino al terzo posto nella generale, in scia a Wild e Kenny.

Come sempre, a decidere è stata la corsa a punti: otto sprint, l’ultimo con punteggio doppio. La Paternoster è partita bene, seconda nella prima volata, terza nel secondo sprint. A quel punto si è scatenata la Wild, che è balzata al comando, mettendo in ghiaccio l’oro. A complicare le cose ci ha pensato la bielorussa Sharakova, che ha guadagnato un giro e ha raggiunto Paternoster al terzo posto, per poi scavalcarla nel successivo sprint. Gli attacchi di Pikulik e Dideriksen hanno definitivamente fiaccato la resistenza della nonesa, costretta ad abdicare.

Ci riproverà domani nella madison.

Sesto Elia Viviani

Non è andata meglio a Elia Viviani nell’omnium maschile. Il neo campione europeo dell’eliminazione si è dovuto accontentare del sesto posto con 123 punti. Oro al francese Benjamin Thomas (171 punti), argento al danese Lasse Norman Hansen (163) e bronzo al britannico Oliver Wood (150). L.F.

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