Lavis e Dro, due vincenti di successo 

Ai vertici in classifica e finaliste in Coppa: i mister Mauro Bandera e Stefano Manfioletti si coccolano le loro creature


di Alberto Bianchi


ROVERETO. Una chiacchierata al termine delle fatiche in Eccellenza di un girone d'andata molto combattuto ed equilibrato, che vede in vetta un quartetto di squadre racchiuso in quattro punti, fra due allenatori che hanno guidato Dro Alto Garda e Lavis a contendersi sabato scorso al comunale di Riva anche la finale di Coppa Italia relativa al comitato di Trento. Mister Stefano Manfioletti che nelle passate edizioni di Coppa Italia ha trionfato in altre sei edizioni ed ha aggiunto col Dro Alto Garda il settimo sigillo personale, dice: "Il successo di sabato scorso in Coppa Italia è giunto a coronamento, in un girone d'andata molto combattuto, come un giusto ed importante primo sigillo per tutto il nostro staff tecnico e dirigenziale. Questo fa il paio con un' altrettanto soddisfacente classifica. Non dobbiamo dimenticare - precisa il mister droato - che il nostro gruppo è stato assemblato in estate e quindi il lavoro fatto è risultato in linea per quanto dimostrato finora."

Molto soddisfatto del cammino in campionato anche il tecnico lavisano Mauro Bandera, grande ex di turno, che pur sconfitto nella finale di Coppa dall'amico e collega Stefano dice: "Onore al Dro anche se ci resta un pochino di rammarico per come, passati in vantaggio e prima del loro pareggio, non siamo stati in grado di approfittarne monetizzando un paio di belle chance. Comunque essere giunti alla finale di Coppa e l'attuale primato in classifica, il cosiddetto titolo d'inverno - conclude l'allenatore - è un premio a tutto il nostro staff tecnico per il lavoro iniziato in estate e proseguito nel corso di tutte le quindici gare di campionato".

La finale è stata l'occasione per sentire il parere dei due tecnici lagarini, a bocce ferme ed in prospettiva, sul campionato nel quale le loro rispettive squadre sono grandi protagoniste, riguardo alla possibile vincitrice dell'Eccellenza.

Aspettava una situazione così fluida ed equilibrata con un quartetto di compagini racchiuse in quattro punti al termine del girone d'andata?

M. - "Certamente non sono stupito perchè Rotaliana, Lavis e Brixen hanno tutte delle rose competitive ed allineano elementi validi alcuni dei quali fanno la differenza".

B. - "Sinceramente se ad inizio stagione mi avessero indicato il Lavis come campione d'inverno, pur sapendo che siamo un buon collettivo, avrei sorriso divertito magari facendo gli scongiuri".

Quali sono, escludendo i suoi ragazzi, i giovani calciatori under che l'hanno favorevolmente impressionata?

M. - "Diversi, fra i quali Jan Pichler, un diciottenne centrocampista del San Martino che, nonostante la giovane età, è un elemento di grande personalità; il diciannovenne Michael Frotscher del Termeno, un attaccante rapido e letale; il difensore under Paolo Tommaselli e l'attaccante ventiquattrenne Riccardo Gorla, entrambi del Lavis.

B - "Stefano Dallavalle del Dro che assieme al nostro Tommaselli, sono diciottenni che avrebbero sicuramente meritato di giocare da under in serie D in quanto sono giocatori di personalità e giocano come dei veterani; mi ha impressionato anche Michael Sardisco un attaccante under del Calcio Chiese".

Le scelte societarie relative a vincere o evitare di salire di categoria possono interferire con la volontà dei giocatori?

M. - "Personalmente non lo penso, nè mi è mai capitato in carriera. I giocatori devono puntare sempre al massimo traguardo; e se centrato, dovrebbe essere poi la società brava nel programmare la successiva stagione in base alle proprie disponibilità e capacità organizzative".

B. - "Ricordo la nosta vittoria in campionato con Dro nella famosa stagione della doppia promozione quando vincemmo a sorpresa, ma la società col presidente Angeli in testa fu ben lieta di salire per la prima volta in serie D. Ritornando al presente penso che tutte le attuali prime quattro hanno i mezzi per salire e provare la serie D".













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