Laura Peveri regina a Baselga di Piné 

È la prima donna del pattinaggio italiano che può fregiarsi del titolo iridato. Vive a poche centinaia di metri dall’Ice Rink


di Marco Marangoni


BASELGA DI PINÈ. Laura scrive la storia sulla pista della storia del pattinaggio velocità. Laura Peveri nell’ormai “sua” Baselga di Piné è arrivata puntuale all’appuntamento con la storia: centrare l’oro mondiale nella mass start. È stata lei, diciottenne il prossimo 15 luglio, a far risuonare l’Inno di Mameli tra le montagne del Trentino nella giornata che ha fatto calare il sipario sul Campionato mondiale juniores numero 46 baciato da eccellenti prestazioni tecniche e da giornate dalle temperature primaverili.

Laura, piacentina di nascita ma ormai pinetana d’adozione, è la prima donna del pattinaggio italiano che può fregiarsi del titolo mondiale, la seconda del movimento dopo il titolo nell’allround di Calgary 1992 del grande Roberto Sighel. La Peveri ha trionfato con una prestazione eccezionale davanti al suo pubblico e sotto gli occhi del suo allenatore Enrico Fabris, due volte oro olimpico a Torino 2006 ma mai oro iridato. L’oro di Laura è anche l’oro del sacrificio e del grande sogno olimpico. Nata rotellista, sport però non presente alle Olimpiadi, nell’autunno scorso ha salutato la sua Monticelli d’Ongina nel Piacentino e si è trasferita sull’altopiano trentino “culla” della tradizione del pattinaggio velocità. Non ha voluto lasciare nulla al caso nella lunga corsa verso la qualificazione per i Giochi di Pechino 2022: ha scelto di vivere in un appartamento in località Fovi, a poche centinaia di metri dall’Ice Rink Piné, sempre più “Ghiaccio dei campioni”.

Ad una settimana dalla conquista della sfera di cristallo di specialità nelle finali di Coppa andate di scena sempre a Miola, anche ieri pomeriggio Laura ha mostrato a tutti – senior compresi – il suo grande acume tattico ed una pattinata elegante e molto redditizia. Coperta, ma sempre nelle posizioni di testa nei primi giri, poco prima della campana dell’ultima tornata è uscita come una ‘pantera’ issandosi al comando del plotoncino. Nessuna delle avversarie è riuscita ad impensierire l’azzurrina, a partire dalla cinese Yuhan Ma e dalla forte olandese Robin Groot rispettivamente argento e bronzo.

«Sono al settimo cielo, era l’obiettivo della stagione che mi ero prefissata – ha detto Laura che con questo oro migliora il bronzo vinto nel 2018 su un altro ovale dove è stata scritta tanta storia, quello di Salt Lake City –. È un’emozione grandissima vincere sulla pista di casa davanti ai miei tifosi». Alla Peveri fa eco il suo allenatore Fabris: «il successo di Laura oltre ad essere la ciliegina sia sul Mondiale che sull’intera stagione per la nostra nazionale, è la risposta ai suoi sacrifici e a quelli della sua famiglia: si è trasferita, si è dedicata completamente al ghiaccio, ha fatto anche fatica in certi momenti ma questo successo la ripaga di tutto».

Primati della pista e mondiali juniores sono fioccati nelle gare a squadra dove l’Italia era presente solo nella team sprint maschile. Il trio tutto trentino composto da Nicky Rosanelli, Pietro Sighel e Francesco Betti è giunto quinto nella gara vinta dall’Olanda di van Essen, Scheperkamp, Botman. Nella scoppiettante gara al femminile trionfo, annunciato, per le tre fuoriclasse olandesi che rispondono a Femke Kok (già oro nell’allround), Femke Beuling e Michelle de Jong. Soddisfazione in casa Austria per l’oro della mass start maschile andato al collo di Gabriel Odor che ha fatto sua la volata sulll’oranje Merijn Scheperkamp. Quinto il trentino Francesco Betti, l’altra certezza del movimento azzurro in particolare sulle distanze superiori ai 1500 metri.













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