La Dolomiti Energia spreca l’occasione con la vicecapolista 

Bianconeri sconfitti a Brindisi. La squadra di Brienza parte male, poi si spinge fino al +13 ma nella ripresa permette alla Happy Casa una clamorosa rimonta, coronata dai punti della vittoria siglati da Harrison e dall’altoatesino di nascita Gaspardo, Serataccia per Williams


Federico Casna


Non può che esserci un’espressione di immenso rammarico stampata sui volti dei giocatori e dello staff della Dolomiti Energia, al termine della prima partita del 2021 disputata dai bianconeri al PalaPentassuglia di Brindisi. Non potrebbe essere altrimenti, ripensando alla possibilità sciupata dai bianconeri in casa della squadra rivelazione del campionato, dopo aver dilapidato un vantaggio di tredici punti che avrebbe potuto essere ancora più consistente. Eppure, al termine dei quaranta minuti di gioco, Trento è costretta a leccarsi le ferite causate dalla sesta sconfitta nelle ultime otto partite disputate, conscia che molte di quelle riportate contro Brindisi possono considerarsi autoinflitte. È infatti difficile non considerare le due triple segnate nell’ultimo minuto da Harrison e dall’altoatesino di nascita Gaspardo, che hanno spostato l’ago della bilancia verso i padroni di casa, qualcosa di diverso dalla diretta e prevedibile conseguenza della superficialità mostrata dai bianconeri nella situazione di massimo vantaggio, oltre che della totale incapacità di gestire emotivamente il rientro di Brindisi nell’ultimo quarto di gioco. Alla stessa lista si può facilmente aggiungere la prestazione di JaCorey Williams, che mai come in questo caso potrebbe far dubitare della finzione alla base del furto di talento occorso a Micheal Jordan nel noto film per bambini Space Jam e che, soprattutto, sembra una delle discriminanti principali della sconfitta di Trento contro una Brindisi, per una volta, assolutamente non irresistibile.

Venendo alla cronaca, il primo quarto non parte in maniera ottimale per l’Aquila Basket, che sbatte più volte contro la difesa brindisina in avvio. L’Happy Casa trova invece presto confidenza con il canestro, sia con i punti di Perkins, sia con Willis e Thompson che obbligano Brienza al primo timeout sul 9-0 dopo soli 3 minuti e mezzo. Passano altri novanta secondi prima di assistere al primo canestro trentino, siglato dalla distanza da Morgan, abile a replicare pochi istanti dopo. L’Aquila Basket accresce velocemente la fiducia nei propri mezzi e riesce a risalire la china grazie all’ingresso di Sanders, Pascolo e Ladurner. Nel secondo quarto l’inerzia della gara non cambia e i giocatori di coach Brienza continuano a produrre in attacco con Sanders e Ladurner, a cui si aggiunge Browne, che stringe i lacci delle scarpe ed inizia a dispensare primizie cestistiche anche in quel di Brindisi. Trento ne beneficia e resta a contatto, poi la tripla di Maye dà il via al sorpasso, che prosegue nonostante il timeout di Vitucci. Nell’ultimo possesso del primo tempo Browne scherza con la difesa pugliese e libera la tripla di Sanders in angolo, che manda i bianconeri a riposo con il massimo vantaggio sul 35-44.

Al rientro in campo Trento potrebbe addirittura costruire un vantaggio più cospicuo, soprattutto alla luce di un’Happy Casa non brillante in attacco. I bianconeri sbagliano però qualche canestro facile e perdono qualche palla di troppo, favorendo il rientro brindisino nonostante la scarsa carica emotiva. Bastano però le triple di Thomspon e Visconti per riportare i padroni di casa a contatto in un amen, a cui rimedia solo parzialmente Brienza con un timeout. I canestri di Forray e Browne a cavallo del quarto periodo accennano una risposta di Trento, ma alla lunga Brindisi riesce a ribaltare il punteggio, nonostante i bianconeri provino ad aggrapparsi ai liberi scaturiti dal bonus.

Le due triple finali di Harrison arrivano puntuali come le tasse e Trento è costretta a pagarle con gli interessi, forse anche con le Final Eight di Coppa Italia.

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