Il caso

La Curva Gislimberti: "Contro Ngapeth solo ironia"

"Dopo anni di tifo e passione è esagerato definire vergognoso e antisportivo quello striscione"



TRENTO. Appena tornati dalla trasferta di Cracovia, dove eravamo presenti per sostenere la nostra squadra, rispondiamo all’articolo pubblicata sul vostro giornale sugli striscioni su Ngapeth. Curva Gislimberti  da anni è il riferimento del tifo organizzato trentino e ne ha la gestione sia all’ interno del PalaTrento che in trasferta. Le persone che la compongono, soprattutto a livello direttivo, vantano anni di tifo, di passione  e di attaccamento alla squadra trentina, di cui sono accesi sostenitori. In tutti questi anni, molte sono state le situazioni di  confronto  con tifosi e giocatori avversari, spesso protagonisti di discutibili atteggiamenti o di scritte irrisorie, alle quali noi abbiamo sempre risposto in maniera ironica o razionale. Ci stupisce quindi, leggere parole così pesanti e poco rispettose, nei confronti  di chi il tifo lo organizza, lo vive e lo gestisce, solo per aver ironizzato su una situazione, senza cercare di capire e contestualizzare quanto accaduto.

Non pretendiamo che a tutti piacciano i nostri striscioni  o i nostri cori, ma sinceramente, confrontandoci giornalmente con i nostri tesserati, non abbiamo trovato con nessuno di essi, commenti negativi o opinioni contrastanti, in riferimento allo striscione incriminato. Definirlo però “vergognoso” e “antisportivo” ci sembra assolutamente esagerato, come la paura di una possibile “deriva” del nostro tifo, dopo quanto accaduto.  All’indomani della trasferta di Cracovia poi, nella quale ci siamo mischiati ed abbracciati con altri avversari e tifosi della Lube, queste parole esagerate, sono  quanto mai fuori luogo ed anacronistiche.  Ci teniamo anche a sottolineare che la Curva non ha mai usato il mezzo della provocazione, come metodo di aggregazione o escamotage per riempirne i posti.

Abbiamo dovuto replicare al vostro articolo,  perché non è possibile nascondere l’amarezza nel  leggere certe insinuazioni sulla vostra testata locale, che almeno per vicinanza geografica, dovrebbe cercare il confronto più che la critica. Chiudiamo dicendo che speriamo vivamente sia pubblicata la nostra lettera, alla pari di quella altrettanto critica di una tifosa occasionale, alla quale è stato dato ampio risalto. Difendiamo le nostre idee e il nostro tifo, difendiamo altrettanto, anche senza averne il diritto, il presidente Mosna che quelle frasi razziste ed offensive non ha sicuramente mai pronunciato. Ora pensiamo alla prossima partita, perché ci sarà bisogno come sempre anche del nostro tifo ed invitiamo chi ci critica ad ascoltare i cori contro di noi, i nostri tifosi, il nostro grande allenatore. Aspettiamo un articolo anche su questo.
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Cari tifosi della Curva Gislimberti, ho registrato per oltre un decennio la vostra passione e soprattutto la correttezza con la quale avete garantito a Trentino Volley il vostro caloroso sostegno. Proprio per questo mi era sembrato fuoriluogo quello striscione e con esso il clima creato attorno a Ngapeth. Visto il garbo di questa vostra replica, ho motivo di ritenere – fermo restando il diritto al tifo e alle proteste – che l’episodio non si ripeterà: frequento il PalaTrento fin dalla sua inaugurazione, vi assicuro che sapete fare molto di meglio. (m.d.g.)

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