Basket Eurocup

L’Aquila vola verso due record

In finale sarebbe la prima squadra italiana e la prima esordiente nella coppa europea


di Sergio Zanella


TRENTO. Ennesimo ritorno alla base pieno di gioia e soddisfazione per la Dolomiti Energia Trentino che, oltre i confini nazionali, sa ormai solamente vincere e stupire. Per la squadra di coach Maurizio Buscaglia quella centrata martedì sera alla Rhenus Sport Arena è infatti l’ultima di una lunghissima serie d’imprese di cui la Dolomiti Energia si è resa partecipe nella sua prima campagna continentale, dove i tabù infranti sono già numerosi e dove, in caso di raggiungimento della finale, si arriverebbe addirittura a scrivere la storia della pallacanestro europea. Se la Dolomiti Energia è infatti riuscita a centrare una semifinale di una coppa organizzata da EuroLeague Basketball a 5 anni di distanza dall'ultima volta di un’italiana (Siena e Treviso nel 2011), in caso di arrivo all’atto conclusivo Trento sarebbe addirittura la prima compagine del Bel Paese a giocare una finale di Eurocup e la prima in assoluto in tutta Europa a partecipare alla sfida valevole per il titolo all’esordio nella competizione.

Se i libri di storia sono quindi già pronti per essere scritti, a convincere della macchina perfetta guidata da coach Maurizio Buscaglia sono anche lo stile di gioco e la straordinaria intensità messa in campo. Anche martedì sera nella città dell’Alsazia è infatti andato di scena un perfetto saggio di pallacanestro, con i soli 8 giocatori utilizzati in rotazione dall’allenatore umbro che hanno saputo andar oltre le logiche difficoltà. Dopo uno straordinario avvio di match da 36 punti in 11 minuti, era infatti tutt'altro che semplice pronosticare un clamoroso break francese da 17-0 che ha ribaltato l’inerzia della partita e messo Trento con le spalle al muro. Con un +20 dilapidato e una tripla che non entrava nemmeno a morire (1/14 dopo il 7/7 dei primi minuti), solo dei cagnacci come i vari Pascolo, Lockett, Poeta e Wright potevano infatti riuscire a mantenere calma ed equilibrio per gestire un secondo tempo giocato con pochi punti di margine ma in cui i transalpini non sono mai riusciti a mettere la testa avanti sugli aqulotti.

Il 68-74 con cui i bianconeri si sono imposti è quindi stato il giusto premio per l’impresa in terra d’Alsazia, anche se ora l’attenzione si sposta su una gara di ritorno al PalaTrento in cui le carte in tavola potranno ancora essere rimescolate. L’attesa all'ombra del Bondone è dunque palpitante, perché il sogno di alzare il primo trofeo internazionale è davvero grande. Occhio però anche alle altre corazzate ancora in corsa, con le due sfidanti della seconda semifinale (nella gara d’andata di ieri successo netto, 89-75, del Galatasaray Istanbul sul Gran Canaria Las Palmas) che cercheranno di mettere il bastone tra le ruote a una Dolomiti Energia desiderosa di riscrivere la storia del basket italiano ed europeo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano