L’antidoto al Veleno lo trova Pozzovivo

Sulla Punta show del lucano: tappa e maglia. Bene Cunego


Gianpaolo Tessari


L’antidoto al Veleno della Punta più temuta del ciclismo?Lo si trova dentro Pozzovivo: corportatura bonsai, rapporti da camoscio, ovvero super agili, e grinta leonina. E proprio il lucano Pozzovivo, che di nome fa Domenico e che corre per la motivatissima Colnago Csf, al Giro del Trentino si riscopre puntualmente principe degli scalatori. Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato nella terza tappa : le incredibili pendenze di Punta Veleno hanno messo in fila tutti i pretendenti al successo finale, incoronando l’impresa della pulce (Messi ci scuserà ma la mole è quella .

L’atleta lucano ha fatto il vuoto restando da solo in testa dopo i primi tre chilometri della durissima ascesa, ampliando il suo vantaggio sul polacco Sylvester Szmyd, Liquigas, (il più immediato inseguitore) fino a 35”, vantaggio che ha poi gestito sapientemente fino all’arrivo.

Damiano Cunego ha confermato l’ottima impressione destata nella vittoriosa tappa di mercoledì a Sant’Orsola Terme difendendosi egregiamente e concludendo terzo con un ritardo di 1'12", che non gli ha consentito di conquistare la maglia di leader (andata a Pozzovivo) ma che lo vede ora secondo in classifica a 25” dal corridore della Colnago.

La partita nella giornata conclusiva del Passo Pordoi si annuncia, sulla carta, ancora incerta, con qualche chance anche per il polacco Szmyd che invece accusa da Pozzovivo un ritardo di 49”. Di fatto, però, i giochi (a meno di crolli improvvisi ed improvvidi) paiono fatti.

La corsa alle spalle dello scatenato battistrada ha visto tra i protagonisti anche Josè Rujano (che però è calato nella seconda parte della salita, vedendosi raggiunto e superato da Cunego) nonché Roman Kreuziger, che ha affrontato l’ascesa in modo molto aggressivo finendo poi per pagare sulla distanza la scelta di un rapporto probabilmente non ideale. Tra i pochi infatti ha scelto di non montare una corona da mountain bike, sottovalutando la lunghezza e l’asprezza della salita. Ma Kreuziger, in chiave Giro. è quello, con Cunego, che appare messo meglio.

Gli altri potenziali protagonisti della corsa rosa che scatta tra due settimane escono dalla tappa monstre con sensazioni diverse: in netto recupero appare Ivan Basso a «solo» 4 minuti da Pozzovivo ma con una cera tutt’altro che mortifera. C’è poi un altro indizio che gioca a favore di Ivan il Terribile: ieri, mezz’ora dopo la conclusuione della ascesa, Basso pubblicava su Twitter e sul suo sito le tappe e l’altimetria del Giro d’Italia. Un messaggio nemmeno tanto criptato per la Liquigas. Note non proprio lietissime arrivano anche da Scarponi che ieri ha incassato quasi un quarto d’ora sulla Punta Veleno. Lo scorso anno al Trentino volava, lo vinse, e qualcuno lo criticò per essere arrivato troppo in condizione a due settimane dal Giro. Quest’anno è tutt’altra storia.

E Pozzovivo? 29 anni di Policoro, professionista dal 2005, non è nuovo a belle imprese al Giro del Trentino: nel 2010 aveva già vinto la tappa di Pampeago, mentre nel 2008 aveva concluso al terzo posto della classifica generale. Quella di Punta Veleno è la sua settima vittoria da pro, sicuramente la più eclatante, che lo lancia verso un successo finale oggi, se saprà confermarsi altrettanto brillante nella quarta ed ultima frazione da Castelletto di Brenzone ai 2239 metri di Passo Pordoi, dopo 177,5 km , diretta TV su Raisport2 ed Eurosport dalle ore 14,30.













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