Il virus “spegne” la MotoGp Dorna valuta la cancellazione 

Emergenza Covid-19. L’ente guidato da Carmelo Ezpeleta: «Annullamento solo se continueranno le restrizioni agli spostamenti». Si spera di ripartire in Austria a Ferragosto. Sarà comunque l’ultima per Rossi sulla Yamaha ufficiale



Roma. Più passano i giorni al tempo del Coronavirus e più alte sono le possibilità che la MotoGp non parta per quest’anno. Una eventualità, questa, a cui è legato anche il destino di Valentino Rossi che, alla vigilia del Gp del Qatar, poi annullato, aveva annunciato il suo ultimo anno sulla Yamaha ufficiale. A esplicitare la possibile cruda realtà per appassionati, addetti ai lavori e protagonisti del Circus delle due ruote è stata proprio la Dorna che ha messo nero su bianco l’opzione di una cancellazione definitiva del Mondiale 2020. «Se la pandemia continuerà a tenere le nostre vite e lo sport in attesa più di quanto tutti noi possiamo immaginare - dice l’ente guidato da Carmelo Ezpeleta - e se le restrizioni relative agli spostamenti restano le stesse, solo in questo caso, Dorna Sports potrebbe discutere di un’eventuale cancellazione della stagione 2020 insieme a Fim, Irta e alla Msma».

Una the end prima che il film cominci a cui nel Circus molti non vorrebbero arrivare tenendo in piedi la possibilità che si possa partire a ferragosto in Austria e ipotizzando di correre solo dieci Gp in cinque paesi facendo disputare due gare su ogni circuito prescelto. «La pandemia del Coronavirus - ricordano alla Dorna - ha già costretto ad una revisione del calendario 2020 del campionato del mondo MotoGP; rinviando o riprogrammando una serie di eventi. Trovandoci in una situazione ancora incerta, desideriamo riaffermare che le competizioni sono la nostra massima priorità nel 2020. Siamo in costante contatto con i promotori dei Gran Premi, Fim, Irta, Msma e insieme monitoriamo da vicino la situazione, mantenendo i canali di comunicazione tra ogni pilastro del nostro sport il più aperti possibile. L’obiettivo delle diverse parti coinvolte è quello di ricominciare a competere appena sarà sicuro farlo».

Una speranza, seppur sempre più vicina a “morire”, quella di correre a tutti i costi a cui è legata anche l'ultima stagione da pilota ufficiale Yamaha di Valentino Rossi per il quale la casa giapponese ha già escluso la possibilità di allungare il contratto del pesarese al 2021 per via dell’emergenza Coronavirus. «Non è detto che ne dobbiamo fare 20 o 19 gare per forza - ha detto alcuni giorni fa il Dottor Rossi - Questa cosa della doppia gara nel weekend può essere un’idea, ma anche un campionato di 12, 13 gare con il format della MotoGp non sarebbe un dramma». Un futuro quello di Rossi messo in chiaro Massimo Meregalli, a capo del team Yamaha ufficiale: «Non voglio dire che sia un'idea priva di senso, ma se la stagione 2020 va finire così, la 2021 partirà come è stato scritta che debba partire». E dunque nessun dubbio sull'accoppiata Vinales-Quartararo, mentre Rossi potrà optare solo sulla Yamaha Petronas, anche in caso di annullamento della stagione 2020.













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