Ciclismo

Il tris d’oro di Letizia Paternoster

Agli Europei Junior sulla pista di Montichiari la nonesa si aggiudica anche la corsa a punti


Luca Franchini


MONTICHIARI (BRESCIA). Nonesa di Revò, 17 anni da compiere il 22 luglio prossimo, Letizia Paternoster è uno dei prospetti più interessanti del ciclismo in rosa italiano, capace in settimana di infilarsi al collo tre medaglie d'oro in altrettante gare ai campionati europei Junior di ciclismo su pista di Montichiari, con il mirino ora puntato sulla rassegna iridata di Aigle, in Svizzera. La talentuosa atleta trentina, maturata nel vivaio del Team Femminile Trentino e ora in forza alla Vecchia Fontana, è riuscita a salire per tre volte sul tetto d’Europa, oro nell’inseguimento a squadre con tanto di doppio record del mondo, poi capace di balzare nuovamente sul gradino più alto del podio nello scratch, specialità in cui a fine maggio si è laureata campionessa italiana di categoria. Giovedì, infine, è arrivata la terza perla nella corsa a punti, letteralmente dominata: sei volate su otto vinte, un giro preso alle avversarie e meritati applausi del pubblico. Un’impresa che, come sottolineato dal Ct della Nazionale junior femminile Dino Salvoldi, non ha precedenti.

«Era la prima esperienza a un campionato europeo, per di più in Italia, sulla pista di Montichiari, dove ci alleniamo con le compagne di Nazionale – racconta la Paternoster – Un’emozione doppia, che fatico a descrivere, anche se le ambizioni c’erano. La prova dell’inseguimento a squadre l’abbiamo preparata bene e già negli ultimi allenamenti pre-Europei abbiamo visto che i rilevamenti cronometrici erano molto buoni. In gara, però, siamo riuscite ad abbassare il nostro miglior tempo di sei secondi. Puntavamo alla vittoria, ma il doppio record del mondo (4’31”022 in qualifica e 4’29”234 nella finale per l’oro contro l’Olanda, ndr) ha sorpreso pure noi».

Scesa dal podio, Letizia è tornata in sella novanta minuti dopo per la finale dello scratch, brillantemente vinta grazie a una splendida volata, la sua specialità, prima del tris calato giovedì nella corsa a punti. «La vittoria nello scratch già me l’aspettavo meno – continua la Paternoster – anche perché sono al primo anno in categoria e avevo nelle gambe le fatiche della gara da poco terminata. Forse il fatto di aver vinto l’inseguimento a squadre al debutto europeo mi ha dato quella tranquillità che mi ha permesso di esprimermi al meglio, di non sentire la tensione, che in gara come queste è normale che ci sia. Correre in casa ti fa sentire di più il peso della responsabilità, ma ti aiuta comunque molto: noi ci alleniamo tutto l’anno a Montichiari e poter gareggiare su una pista che conosci, davanti a un pubblico che ti spinge e ti incita dal primo all'ultimo metro, non è cosa da poco».
Ieri il tris nella corsa a punti, una delle specialità che più le si addice. Non può mancare una dedica a fronte dello storico risultato. «Il primo pensiero, appena tagliato il traguardo, è andato ai miei genitori e ai miei nonni – conclude la Paternoster – Se ora sono qui gran parte del merito è loro, oltre che del mio allenatore e dei tecnici della Nazionale, che mi hanno permesso di prepararmi al meglio convocandomi ai raduni già nella stagione passata. La pista mi è sempre piaciuta e spero di continuare a farla assieme alla strada, anche perché è disciplina olimpica».

Con la corsa a punti è terminata l'Europeo di Letizia, che domenica prenderà la volta di Aigle, in Svizzera, teatro la prossima settimana dei Mondiali Junior su pista. C’è da scommettere che Letizia farà ritorno a casa con qualche nuovo pregiato souvenir.

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