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Il San Giorgio non chiede il ripescaggio

La società altoatesina resterà in Eccellenza. Il Dro, invece, farà domanda per tornare in serie D


Daniele Loss


TRENTO. Il Dro sì, il San Giorgio no. La “dead line” è quella di lunedì 6 luglio: entro tale data le società interessate dovranno presentare la domanda di ripescaggio in serie D. Con due certezze: il Dro presenterà la richiesta di essere “recuperato” in Quarta Serie, il San Giorgio ha deciso di dire “no” e, dunque, sarà al via del prossimo torneo d’Eccellenza. «Non ci sono le condizioni per poter avanzare una simile richiesta – ha spiegato il presidente del San Giorgio Georg Brugger –. Io l’ho sempre detto: l’idea era certamente allettante e tutti noi ci siamo dati da fare per reperire le risorse necessarie per affrontare il campionato di serie D. Ci abbiamo provato, ma le risposte sono state negative e, dunque, non presenteremo domanda di ripescaggio».

Il San Giorgio, dunque, giocherà ancora in Eccellenza, mentre il Dro proverà a tornare nella categoria superiore dopo l’incredibile retrocessione maturata ai playout. Il “patron” Angeli l’aveva annunciato già diverse settimane or sono nel corso di una conferenza stampa e sarà di parola: la società gialloverde verserà alla Lega Nazionale Dilettanti i 19mila a euro a fondo perduto e presenterà la fidejussione richiesta (31mila euro), indispensabile perché la domanda venga considerata valida a tutti gli effetti.

Ma quante possibilità ha il Dro di tornare in serie D? Tante, visto il “terremoto” che sta scombussolando il sistema calcio in queste settimane. Dalla serie B in giù saranno tante (tantissime: si dice che, addirittura, in Lega Pro non si arriverà a 60 squadre) le società che spariranno dal panorama calcistico nazionale. In serie D, seguendo la “catena” dei ripescaggi (con Brescia e Bassano che potrebbero tornare in serie B al posto di Catania e Teramo) e considerando le tante “sparizioni” (la crisi economica si fa sempre più sentire) e le diverse fusioni già annunciate e messe in atto, i posti liberi saranno in numero decisamente maggiore rispetto alle prime previsioni. Ergo, il Dro ad oggi ha ottime chances di essere ripescato. La società gialloverde è abbottonatissima e nessuno proferisce parola a riguardo.

Della serie: profilo basso, prima i fatti e poi le parole. Intanto, però, la dirigenza è già partita alla ricerca del nuovo tecnico: con Max Parteli, ex guida dell’Union Ripa La Fenadora, sembrava tutto fatto, ma l’allenatore feltrino ha ricevuto un’offerta alla quale non ha potuto dire “no” (allenerà la Primavera del Bassano) e, dunque, ha declinato l’offerta. I nomi “caldi”, al momento, sono quelli di due allenatori locali, ovvero il lagarino Max Calliari, nell’ultimo bienno alla guida della squadra Berretti dell’Alto Adige (i rapporti con la società di via Cadorna sono eccellenti) e il bolzanino Luca Lomi, attualmente senza panchina nonostante una stagione (a livello personale ma anche di gestione del gruppo in una situazione disperata) al Mezzocorona in serie D in cui ha dimostrato di essere un allenatore preparato e motivato. Il 10 luglio scadrà il termine per le iscrizioni: già allora si capirà quante possibilità ha il Dro. ©













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